Nella borsa della spesa:
250 g di Mascarpone250 g di Panna fresca, da montare
170 g di Latte condensato (1 tubetto)
2 cucchiai di Zucchero a Velo (circa 50 g)
1 Caffè ristretto
400 g di Savoiardi
Per la bagna:
caffè lungo q.b.
Per decorare:
cacao amaro in polvere o, nel mio caso, amaretti tritati e interi
Nota:
In cucina con Pecorella:
Vi racconto il “come fare”:
Per prima cosa preparate il caffè lungo. Preparatelo o con la macchinetta, io ne ho usati 3 lunghi, o con la moka, in questo caso vi occorrerà almeno una moka da tre tazze e il caffè dovrà essere allungato un po’ con acqua; preparate e tenete da parte anche un caffè ristretto, una tazzina.Lasciate intiepidire il vostro caffè quindi procedete con il preparare la crema al mascarpone, tutti gli ingredienti dovranno essere freddi da frigorifero in modo da far montare meglio la panna. In una ciotola capiente, versate il mascarpone e aggiungete lo zucchero a velo, il caffè ristretto, il latte condensato e iniziate a montare la crema con le fruste di uno sbattitore elettrico fino a omogeneizzare bene in mascarpone, la crema non deve presentare grumi. Aggiungete ora la panna fresca e continuate a montare fin quando la crema non raggiungerà una consistenza ben spumosa.
Tritate gli amaretti e tenetene da parte alcuni interi per la decorazione.
Iniziate quindi a montare il vostro tiramisù: immergete i savoiardi nel caffè lungo, inzuppateli molto velocemente perché tendono a prendere molto liquido. Disponete i savoiardi zuppi sul fondo della vostra pirofila, versate sul primo strato di savoiardi una dose di crema e stendetela bene con un cucchiaio o un leccapentole. Decorate il primo strato con cacao amaro o in alternativa, come nel mio caso, granella di amaretti. Continuate con un secondo strato (savoiardi inzuppati, crema, cacao o amaretti) e poi con un terzo strato. Completate spargendo sull’ultimo strato di crema al mascarpone gli amaretti tritati e decorate con alcuni amaretti interi.
Lasciate riposare in frigorifero un paio d'ore, meglio se di più, e comunque fino al momento di servire.
Un pizzico di Tì:
Un dolce senza tempo e senza “forno”; mille le varianti che si leggono in rete… per tale motivo non mi sono mai sentita “ispirata” nel provare il mio, nel concedere la mia variante, poi la richiesta: “mi fai il tiramisù?”.Come dir di no ad un Buongustaio sempre attento ad accontentare una pecorella capricciosa?
Mi ha chiesto il tiramisù, ed è una delle rare richieste culinarie che mi sento fare. In genere il mio Buongustaio si affida alla mia scelta, gli piace variare, sperimentare, non blocca mai il mio estro tra i fornelli e quando non ho proprio voglia di cucinare e “piastriamo” un panino, riesco quasi a sentirmi in colpa: una foodblogger semi fallita :)
Poi mi accorgo che tra sperimentazioni, prove e riprove, quasi mai mi butto sui classici intramontabili della cucina italiana (se di classici si parla, in casa marzapane, in genere sono di stampo più propriamente siculo); così mi ha fatto piacere preparare al volo questo dolce senza cottura.
E si vede che non ero preparata alla ricetta perché nella borsa della mia spesa alla fine ho dimenticato di mettere il cacao amaro!
Le variazioni sul tema sono state diverse, è vero – così come ho sentito dire – che il tiramisù è così buono che è un peccato farne varianti; però è anche vero che ormai secondo me non ci si può più fidare della freschezza delle uova. Non si prendono mica al pollaio, le si comprano al supermercato, e il loro utilizzo da crude nei piatti a me terrorizza un po’. Dall’esigenza di non usare uova crude nasce dunque la mia versione, non già dalla voglia di trasformare una ricetta; dalla dimenticanza poi, ecco che un velo di amaretti tritati sostituiscono il cacao.
Che dire?! La pirofila che vedete in foto, è grandetta eh, non ha compiuto nemmeno 8 ore di vita, è finita in un baleno. Quale migliore riconoscimento di una ricetta azzeccata se non il piatto pulito?