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martedì 21 agosto 2012

Il tiramisù, senza uova!!



Nella borsa della spesa:
250 g di Mascarpone
250 g di Panna fresca, da montare
170 g di Latte condensato (1 tubetto)
2 cucchiai di Zucchero a Velo (circa 50 g)
1 Caffè ristretto
400 g di Savoiardi

Per la bagna:
caffè lungo q.b.

Per decorare:
cacao amaro in polvere o, nel mio caso, amaretti tritati e interi

Nota:
Per la preparazione di questa crema al mascarpone, essendo assolutamente contraria all’uso di uova crude non pastorizzate negli alimenti da presentare in tavola, mi sono ispirata alla torta tiramisù che ebbe già una splendida riuscita. Non ho usato la crema gialla mista a crema al mascarpone, perché dato il caldo volevo realizzare un dolce senza accendere i fuochi ne il forno, così ho provato ad arricchire il gusto con il latte condensato: ve lo consiglio, risultato eccellente per un tiramisù privo di uova!

In cucina con Pecorella:
Ho montato il mio tiramisù a tre strati nella pirofila quadrata della linea Montefeltro di Laboratorio Pesaro.

 
Vi racconto il “come fare”:
Per prima cosa preparate il caffè lungo. Preparatelo o con la macchinetta, io ne ho usati 3 lunghi, o con la moka, in questo caso vi occorrerà almeno una moka da tre tazze e il caffè dovrà essere allungato un po’ con acqua; preparate e tenete da parte anche un caffè ristretto, una tazzina.
Lasciate intiepidire il vostro caffè quindi procedete con il preparare la crema al mascarpone, tutti gli ingredienti dovranno essere freddi da frigorifero in modo da far montare meglio la panna. In una ciotola capiente, versate il mascarpone e aggiungete lo zucchero a velo, il caffè ristretto, il latte condensato e iniziate a montare la crema con le fruste di uno sbattitore elettrico fino a omogeneizzare bene in mascarpone, la crema non deve presentare grumi. Aggiungete ora la panna fresca e continuate a montare fin quando la crema non raggiungerà una consistenza ben spumosa.
Tritate gli amaretti e tenetene da parte alcuni interi per la decorazione.
Iniziate quindi a montare il vostro tiramisù: immergete i savoiardi nel caffè lungo, inzuppateli molto velocemente perché tendono a prendere molto liquido. Disponete i savoiardi zuppi sul fondo della vostra pirofila, versate sul primo strato di savoiardi una dose di crema e stendetela bene con un cucchiaio o un leccapentole. Decorate il primo strato con cacao amaro o in alternativa, come nel mio caso, granella di amaretti. Continuate con un secondo strato (savoiardi inzuppati, crema, cacao o amaretti) e poi con un terzo strato. Completate spargendo sull’ultimo strato di crema al mascarpone gli amaretti tritati e decorate con alcuni amaretti interi.
Lasciate riposare in frigorifero un paio d'ore, meglio se di più, e comunque fino al momento di servire.



Un pizzico di :
Un dolce senza tempo e senza “forno”; mille le varianti che si leggono in rete… per tale motivo non mi sono mai sentita “ispirata” nel provare il mio, nel concedere la mia variante, poi la richiesta: “mi fai il tiramisù?”.
Come dir di no ad un Buongustaio sempre attento ad accontentare una pecorella capricciosa?
Mi ha chiesto il tiramisù, ed è una delle rare richieste culinarie che mi sento fare. In genere il mio Buongustaio si affida alla mia scelta, gli piace variare, sperimentare, non blocca mai il mio estro tra i fornelli e quando non ho proprio voglia di cucinare e “piastriamo” un panino, riesco quasi a sentirmi in colpa: una foodblogger semi fallita :)
Poi mi accorgo che tra sperimentazioni, prove e riprove, quasi mai mi butto sui classici intramontabili della cucina italiana (se di classici si parla, in casa marzapane, in genere sono di stampo più propriamente siculo); così mi ha fatto piacere preparare al volo questo dolce senza cottura.
E si vede che non ero preparata alla ricetta perché nella borsa della mia spesa alla fine ho dimenticato di mettere il cacao amaro!
Le variazioni sul tema sono state diverse, è vero – così come ho sentito dire – che il tiramisù è così buono che è un peccato farne varianti; però è anche vero che ormai secondo me non ci si può più fidare della freschezza delle uova. Non si prendono mica al pollaio, le si comprano al supermercato, e il loro utilizzo da crude nei piatti a me terrorizza un po’. Dall’esigenza di non usare uova crude nasce dunque la mia versione, non già dalla voglia di trasformare una ricetta; dalla dimenticanza poi, ecco che un velo di amaretti tritati sostituiscono il cacao.


Che dire?! La pirofila che vedete in foto, è grandetta eh, non ha compiuto nemmeno 8 ore di vita, è finita in un baleno. Quale migliore riconoscimento di una ricetta azzeccata se non il piatto pulito?


martedì 7 agosto 2012

Chef per un mese, Agosto: la ricetta di un lettore



 (Foto e ricetta di Giacomo, lettore di PdM e SdG che partecipa alla raccolta chef per un mese Agosto)

Buon dì a voi tutti, vi ricordate di Giacomo? Un, ormai possiamo dirlo, affezionato lettore che già a Luglio decise di partecipare alla competizione chef per un mese con la sua caprese di mozzarella e pomodoro in coppa.
Oggi, accedendo alla mia posta, ho trovato una nuova e golosissima sorpresa: la ricetta di Giacomo per Agosto, con il racconto della preparazione, gli indredienti e fotografia del piatto finale.

Con questa sua fantasia di tartare agrodolce in verticale, Giacomo partecipa alla raccolta di Agosto per poter diventare chef per un mese e per concorrere alla manche finale che mette in palio un fine settimana in Sicilia offerto dallo sponsor della manifestazione, il giornale Scelte di Gusto (vedi regolamento completo)

Ma veniamo alla golosissima quanto dettagliata ricetta

Fantasia di tartare agrodolce in verticale
PER 2 PERSONE


Per gli zucchini:
200gr di zucchini (solo la buccia con poca polpa);
sale;
2 cucchiai di aceto di mele;
pepe;
maggiorana fresca;
olio extravergine d'oliva.

Tagliare gli zucchini a brunoise e condirli con gli altri ingredienti. Coprire il tutto con pellicola trasparente e riporre in frigo per 1h.

Per le mele:
200gr di mele golden senza buccia;
1 cuccuiaino di zenzero secco o un pezzetto di fresco;
succo di 1/2 limone.

Tagliare le mele a brunoise come gli zucchini e condirle con lo zenzero e il limone. Coprire con pellicola e riporre in frigo per 1h.

Per il carpaccio di manzo:
100gr di filetto di manzo;
sale;
pepe;
salsa di soya;
olio extravergine d'oliva;
timo fresco.

Tagliare delle fette sottili di carpaccio dal filetto e marinarle con gli altri ingredienti. Riporre in frigo con pellicola per 1h.

Per il tuorlo d'uovo:
2 tuorli d'uovo;
olio di semi di arachidi;
1 cucchiaio di zucchero.

Mettere delicatamente i tuorli in un pentolino con l'olio in cui precedentemente si è disciolto lo zucchero. Portare sul fuoco e cuocere a fiamma bassa finchè l'olio inizia ad arrrivare a 100°C. Quindi spegnere la fiamma e coprire con pellicola trasparente il pentolino. Laciar raffreddare.

Per la salsa di peperone:
1/2 peperone arrostito;
125ml di yogurt magro;
1 cucciaino di capperi;
sale (se i capperi sono dissalati);
olio extravergine d'oliva;
origano.

Frullare il peperone con i capperi, origano e olio emulsionando il tutto. Aggiungere lo yogurt e amalgamare con un cucchiaio.

Per la riduzione di aceto balsamico:
100ml di aceto balsamico;
60gr di zucchero.

Porre gli ingredienti in un padellino antiaderente e lasciar ridorre fino a che si addensi il tutto.

Per comporre:
Porre un coppapasta quadrato nel centro di un piatto. Mettere nella base gli zucchini, quindi un piccolo strato di mela, uno di tartare e ancora uno di mela. Porre un nido di tartare sulla sommità della millefoglie ed in mezzo adagiarvi il tuorlo. Decorare con tartare ai lati e con la salsa di peperone e la riduzione di aceto balsamico. Buon appetito!!!!


Partecipa anche tu, per vincere un week end :)

venerdì 3 agosto 2012

Chapati, pane indiano




Nella borsa della spesa:
250 g di Farina integrale di Farro
1,2 dl di Acqua

Nota:
Così come vi ho scritto tra gli ingredienti, la farina che ho utilizzato è di Farro anche se in realtà, nella ricetta originale, si dovrebbe utilizzare farina integrale o semi integrale di frumento. Ho deciso di provare con la farina di farro per via di quelle mie intolleranze, risultato ottimo...? Ottimo!

Nota all'etichetta: Ricette Senza - Ricetta senza Grano e senza Lievito



In cucina con Pecorella:
Il mio validissimo aiuto in cucina è stato il libro “Sapori d’Oriente” che fa parte della mia biblioteca culinaria e che mi racconta di tutti quei sapori, dall’India al Giappone passando per la Cina, che tanto amo.

Vi racconto il “come fare”:
Versate la farina in una ciotola e iniziate a mescolarla con l’acqua. Potete aiutarvi all’inizio con una forchetta e quando l’acqua sarà ben assorbita potete trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata. Impastate e miscelate molto bene i due ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Lavoratelo con energia sulla spianatoia, per circa 10 minuti, in modo da ottenere una palla elastica.
Avvolgete l'impasto in un panno umido e lasciatelo riposare almeno 1 ora in un luogo tiepido e al riparo da correnti d’aria.
Trascorso questo tempo, dividete l’impasto in 10-12 palline, stendete con il mattarello sul piano infarinato ogni porzione di impasto in modo da ottenere delle “pizzette” molto sottili. Ogni disco avrà un diametro di circa 10 cm.



Ungete leggermente una tava (io ho utilizzato una padella antiaderente) con del ghee, il burro indiano chiarificato di cui vi ho già raccontato la ricetta; in alternativa andrà bene dell’olio vegetale (di semi o d’olio). Scaldate molto bene la padella e cuocete il chapati da entrambi i lati. Il pane indiano, privo di lievito, tenderà dapprima a rigonfiarsi (formando delle bolle d’aria all’interno) poi a scurirsi qua e là; a questo punto vi basterà girarlo e terminare la cottura. Va servito caldo.

Un pizzico di :
Il chapati è il pane più diffuso in India, ma anche in Medio Oriente e nell’Africa orientale, e per tale motivo viene quotidianamente preparato e mangiato da una moltitudine di persone. È una vera leccornia, paragonabile alla piadina per aspetto – un po’ anche per gusto – è un valido accompagnamento per ogni companatico; in India viene usato come accompagnamento alle zuppe, ai piatti a base di curry, ma anche solo per “pulire” il piatto dalla pietanza… un po’ come la nostra “scarpetta” sul sugo buono della mamma.



Due sere fa, io e il Buongustaio, siamo stati al nostro ristorante indiano preferito, desiderando confrontare a caldo il gusto del chapati mio con il chapati “vero”, ho provato ad ordinarlo. La titolare, una donna simpaticissima che sfoggia colorati sari e con un caldo sorriso sempre offerto ai suoi clienti mi ha osservata… dopo breve meditazione mi dice “il chapati lo trovi in India”. Ho sorriso.

La frase ci ha fatti riflettere un po’, poi abbiamo capito e interpretato. È vero che in effetti il reale gusto degli alimenti lo si può assaporare solo nel posto che ne ospita le origini (la scelta delle farine, l’acqua, la pratica manuale, fanno di certo la differenza), è anche vero che il particolare sfuggito al primo sguardo può mostrare la via…

...il ristorante “indiano” che tanto amiamo in realtà fa cucina bengalese! I proprietari, cuoco e personale, sono tutti del Bangladesh e questo fa la differenza; usi e costumi simili, ma non uguali a quelli della confinante India. Il pane che propongono è un naan che, a differenza del chapati, viene cotto nel forno tandoori mentre il chapati è cotto su una piastra di ferro chiamata tawa o tava.




Così come da ricetta riportata nel mio libro, “Sapori d’Oriente”, non ho usato che acqua e farina per preparare il chapati. Non serve lievito e non era indicato nemmeno l’uso del sale. Su questo però una nota va spesa; molte ricette in rete narrano l’aggiunta del sale all’impasto, io credo però che sia solo un riadattamento occidentale (in particolare del sud Italia) al gusto del pane che notoriamente è salato. Beh, ho preferito seguire la ricetta alla lettera. Il pane indiano non salato tende ad esaltare il gusto dei cibi… anche se chi non ama particolarmente mangiar sciapo avrà forse da ridire.

Buongustaio comment: “buonissimo, divino, mi piace però… manca il sale!!
PdM comment: “okkeeiii, la prossima volta provvedo!”

La prossima volta aggiungerò un cucchiaino raso di sale e buon appetito.
Ah, dimenticavo la fine della storia: la titolare nel coloratissimo sari mi ha ispirata, prima o poi le nostre vacanze saranno indirizzate a quella porzione di mondo che sta tra India e Bangladesh, giusto per provare con papille gustative la differenza tra l'una e l'altra cucina.
Per il momento continuerò con i miei esperimenti casalinghi di cucina dal mondo e con l'assaporare i piatti che ci porta in tavola la signora in sari di quel grazioso ristorantino, che per di più mi regala sempre a fine pasto un dolcetto


Concorso "Chef per un mese": le ricette di Luglio e il terzo vincitore

 (clicca sulla foto per leggere la ricetta)

Siamo giunti all'elezione dello chef di Luglio, il nostro terzo concorrente premiato. Tra le ricette pervenute, la redazione di Scelte di Gusto ha deciso di nominare Vale e Ely, autrici del giovanissimo blog dal nome spiritoso: Ricette in tacchi a spillo.

Due nuove meritevoli amiche blogger a cui invio i miei più sentiti complimenti, a loro il titolo di chef per un mese e gli onori della cronaca in una intervista sul giornale Scelte di Gusto. Dalla redazione mi giunge la missiva con l’elezione a vincitore di Luglio, le motivazioni sono da ricercare nell’utilizzo di pasta sfoglia, dalla difficile esecuzione, preparata in casa e nella scelta della forma; perché di romanticismo in questo momento abbiamo tutti un gran bisogno.

Grazie a Vale di Ricette in tacchi a spillo per avermi segnalato la ricetta, il premio? La possibilità di aggiudicarsi un week end per due persone qui in Sicilia. La ricetta premiata è una torta rovesciata pomodorini e basilico (che vedete in foto sopra).

A Vale e Ely chiedo un contatto e-mail, alla mia casella di posta pecorelladimarzapane@gmail.com, sarà mia premura occuparmi del loro blog per raccontarvi delle protagoniste in una intervista per la rubrica “parola di blogger”.

Grazie davvero a tutti i partecipanti e in bocca al lupo a tutti coloro i quali hanno già proposto ricette o decideranno di partecipane per il mese di Agosto (QUI il post dove lasciare i link delle vostre ricette per il mese in corso) e poi ancora un grazie a Scelte di Gusto per aver deciso di ospitare questa kermesse gastronomica e virtuale.

Tutte le ricette pervenute sono elencate, con tanto di link ai rispettivi blog di appartenenza, alla pagina dedicata al concorso: Chef per un mese

giovedì 2 agosto 2012

Chef per un mese - Agosto

Per il regolamento completo clicca QUI

Cari amici blogger, siamo giunti al quarto mese di questa avventura che ci terrà appesi ad un mestolo per ben 1 anno: chef per un mese: prendi la sporta e porta”.

Sono stati proclamati i primi chef:
per Maggio - Angela, alla quale è stata già dedicata un’intervista sul giornale enogastronomico Scelte di Gusto (leggila qui);
per Giugno una doppia premiazione – le 4 apine del web del blog “Come un fiorellino di rosmarino…” e Sandra del blog “…Indovina chi viene a cena?...”.

Presto potrete leggere queste protagoniste nelle inteviste a loro dedicate, il ritardo dovuto alle incombenti ferie estive spero generi in voi ancora più attesa e voglia di conoscere le nostre amiche cuciniere.

Gli sfidanti già designati, coloro i quali alla fine della competizione si contenderanno un fine settimana premio in Sicilia,  sono stati presentati e adesso si attende di conoscere il nuovo nome, a breve dalla redazione di Scelte di Gusto mi giungerà la missiva con la ricetta vincitrice per Luglio e il nome dello chef che conosceremo in apposita intervista.

Da oggi diamo il via alla quarta sfida a tutti voi va il mio in bocca al lupo, a chi ha già partecipato invece va il mio personale ringraziamento... spero davvero di vedervi sempre più numerosi. Per partecipare basta seguire poche e semplici regole e sarete anche voi in lizza per essere eletti il nuovo chef per un mese

Come? Vi basterà “prendere la sporta”, raccogliere la sfida e partecipare al concorso!

Regole di partecipazione in sunto:

chiunque voglia iscriversi alla gara, per il mese in corso, dovrà lasciare un commento a questo post con il link della ricetta entro e non oltre il 31 Agosto;

i partecipanti alla gara dovranno esporre il banner della gara stessa, linkandolo sia a questo post che al Giornale, per l’intero periodo (mese) di sfida - sotto potrete copiare il testo in html;

i partecipanti alla gara dovranno includere necessariamente nella ricetta proposta, i tre ingredienti indicati ne “la sporta di Agosto”;

ogni ricetta dovrà essere corredata da almeno una fotografia del piatto finito;

le ricette partecipanti di coloro i quali non posseggono un blog, dovranno pervenire a me via e-mail entro e non oltre il 25 Agosto, pena l’esclusione dalla competizione per il mese di pertinenza, sarà poi mia cura pubblicarle sulla home page del mio blog;

chi è già stato eletto chef per un mese, è escluso dalla partecipazione a questa manche;

...e cosa più importante, si può partecipare anche con ricette già pubblicate!


Testo da copiare e incollare per poter esporre il banner con relativi link:



“la sporta di Agosto” contiene:
Insalate Fantasia

Come potrete leggere, questo mese la sporta esce dagli schemi. Non sono tre ingredienti da me scelti, ma solo una chiara indicazione di ciò che deve essere il piatto: un’insalata – di riso, di verdurine, di frutta e chi più ne ha più ne metta.

Voglio lasciarvi quanto più liberi possibile per la partecipazione di Agosto, dato che le ferie sono arrivate un po’ per tutti e che il caldo non ci consente di padellare volentieri.

Via libera alla fantasia, raccogliamo le nostre insalatone estive, i piatti che ci accompagnano d'estate al mare e in casa, con gusto e colore


Fuoco alle fiamme e che la gara abbia inizio!
(per il regolamento completo QUI)

Ricette in gara, potenziali chef di Agosto: