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mercoledì 30 giugno 2010

Oggi a pranzo, riso con tenerumi e pomodoro


Tornando sulle pezze verdi, tali appaiono le foglie di tenerumi, dei piccoli straccetti verde scuro con una lieve peluria su una faccia, simile alla sensazione tatto sensoriale che si prova toccando una pesca, ieri sera m’è venuta voglia di sperimentare. Questi i dati: un pranzo da sviluppare fuori casa, dei tenerumi freschi perché appena raccolti, riso carnaroli in pacco chiuso, pomodori maturi e ancora sodi da consumare. Questa la soluzione: insalata di riso rinnovata con sapor di tenerumi e color di pomodoro.

Ingredienti:
1 mazzo di Tenerumi (circa 300 gr. di verdura pulita)
3 pomodori maturi
250 gr. di Riso carnaroli
Sale, pepe, curry, maggiorana, brodo vegetale granulare, olio evo

Procedimento:
Prelevare tutte le foglie di tenerumi dai vari steli e lavarle accuratamente, strizzarle con dolcezza per separarle dall'acqua di lavaggio quindi tagliarle a listarelle spesse 1 centimetro, le foglie vengono tagliate a forma di "tagliatelle". Scaldare dell’acqua in un tegame e a bollore salare, aromatizzare con un cucchiaino di brodo granulare vegetale e versarvi dentro il riso e i tenerumi. Cuocere insieme fino a completamento della cottura per il riso, circa 10 minuti. Lavare e sminuzzare i pomodori, porli in una zuppiera e condire con olio evo a crudo, profumo di maggiorana, un pizzico di curry, salare e pepare. A cottura ultimata, scolare il riso e i tenerumi e trasferire entrambi nella zuppiera con il pomodoro, mescolare bene e regolare ancora, se necessario, di sale e pepe. Attendere che il riso, rinnovato con sapor di tenerumi e color di pomodoro, si raffreddi quindi trasferirlo in contenitori di vetro con coperchio a chiusura ermetica e riporre in frigorifero. Servire il piatto freddo.




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Un regalo per me, pecorella di marzapane non più smarrita

È un vostro premio, la voglia di dividerlo con me e con le persone che adesso iniziano a far parte della vostra quotidianità vi fa onore nel mostrar di voi quell’altruismo e la propensione al garbato agire.
Ornella è stata una delle prime persone a scrivere commenti sul mio blog, Oriè è la sorella con cui condivide una passione: il giardino dei colori e dei sapori

Insieme sono diventate per me un pensiero condiviso, un sorriso, lo scambiarsi il buongiorno ed in un semplice saluto c’è promessa di amicizia.

Grazie, non solo per il regalo, ma per essere come siete: semplici e genuine.

martedì 29 giugno 2010

Interludio in versi - Atto I


Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
il primo per vederti tutto il viso
il secondo per vederti gli occhi
l'ultimo per vedere la tua bocca
e tutto il buio per ricordarmi queste cose
mentre ti stringo fra le braccia

Jacques Prévert

sabato 26 giugno 2010

Couscous al sapore di mare


Da Ferdinando tutte le mattine c'è la ressa, donne, uomini, massaie divenute clienti fisse e gente di passaggio: il pesce si muove, ansima e boccheggia l'ultimo alone di vita e ci regala il gusto del mare non corrotto dal tempo che, se passa, potrebbe guastare quelle carni bianche. Ebbene si, tanto mi piace l'idea di urlare forte per far emergere la voce dal coro e tanto poi mi ritrovo a compiere gesti sempre uguali, il macellaio di fiducia con cui scambiare due parole e il pescivendolo di cui conosco piega. Ci serviamo da lui soltanto da anni, forse perchè il pesce si agita ancora nel suo mostrarsi, forse perchè sappiamo che ha una sola regola: il pescato della notte e null'altro. Così la mattina nei pressi del suo banco bisogna fare il turno e comprare ciò che lui propone, mai partire con una idea precisa perchè come spiegavo non è esercente convenzionale. Oggi aveva dei freschissimi pesci misti, tra cui piccole tracine, per fare il brodo e a pranzo abbiamo gustato un couscous al sapore di mare.

Ingredienti:
12 Pesci da brodo
10 Pomodorini maturi
2 spicchi d'Aglio
1 mazzetto di Prezzemolo tritato
4 foglie di Menta fresca
Sale, pepe, olio evo
250 gr. di coucous precotto

Procedimento:
Pulire i pesci, privarli delle viscere e sistemarli in una larga padella dotata di coperchio. Sminuzzare i pomodorini e versarli sui pesci, condire ancora con gli spicchi d'aglio ridotti a pezzetti, il prezzemolo e la menta. Salare e pepare, completare la preparazione in padella con un giro d'olio extravergine d'oliva e un bicchiere d'acqua. Coprire la padella e accendere il fuoco che manterremo a fiamma molto dolce, non scoperchiare mai per evitare che il vapore, utile a cuocere uniformemente i pesci, fuoriesca e cuocere per non oltre venti minuti. A fuoco spento, alzare il coperchio dalla padella e recuperare tutti i pesci, decapitarli e ritrasferire le teste nel brodo, tenere i pesci da parte. Il brodo deve essere filtrato e per farlo bisogna foderare un colino con un canovaccio pulito. Versare dentro il colino con il canovaccio il brodo e tutti i residui della cottura in padella: teste dei pesci, aglio, aromi, pomodori. Lasciare filtrare il brodo e in ultimo chiudere il canovaccio e premere per permettere agli aromi e alle teste dei pesci di rilasciare nel brodo il loro sapore. Una volta separato il brodo dai residui prelevarne 3 o 4 cucchiai da tenere da parte. Riportare il restante brodo sul fuoco e ad ebollizione usarlo per rinvenire il couscous. Pulire il pesce cotto, deliscarlo e recuperare le carni da trasferire in una ciotola. Bagnare le carni del pesce con i cucchiai di brodo che abbiamo tenuto da parte, sgranare il couscous e disporlo nei piatti da portata e in ultimo condirlo con i pezzetti di pesce irrorati del loro stesso brodo di cottura.



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giovedì 24 giugno 2010

Cappelli di funghi champignon al forno

Non potrò più guardare un canestro colmo di funghi champignon senza pensare o associarli a te e sorridere. Una “V” francese per metà, forse per quella metà romantica e sognatrice che tanto si rispecchia nel mio modo di essere, per metà sicula doc… anche se a parole talvolta fuggi via, la Trinacria ti appartiene e l’ami perché diversamente non posso tollerare per una terra così vessata da chi non l’ha compresa e pensa solo di sfruttarne l’ingenuità. Ieri ho riletto una mia frase, appuntata e per lungo tempo dimenticata: svesto i miei panni e indosso me stessa.
La nostra terra deve svestire quei panni che fanno difetto in mille pieghe, che stanno qua larghi, lì troppo aderenti e tirano da ogni punto, deve vestire se stessa: un mare d’amore, un sole d’ardore, il fioco pensiero di quel conquistatore che vive ancora in noi e anima le nostre parole d’arabo ardire.
Tu che sei “champignon”, nomignolo che graziosamente calza, sappi che ovunque andrai porterai quella metà di umori che solo un isolano concede.


Ingredienti:
1 Kg di Funghi champignon
1 Cipolla
200 ml di Panna (sostituire, se preferite, con besciamella)
250 gr. di Pangrattato
60 gr. di Caciocavallo grattugiato
2 grossi Pomodori maturi, tagliati a tocchetti
3 cucchiaio di Olio extravergine d’oliva
1 mazzetto di Prezzemolo tritato
Sale e Peperoncino q.b.

Procedimento:
Pulire delicatamente i funghi da eventuali residui di terra e staccare i gambi dai rispettivi cappelli. Tritare i gambi dei funghi e mettere da parte, tritare la cipolla e soffriggere in una larga padella con due cucchiai di olio evo. Attendere che la cipolla nel soffritto prenda colore e aggiungere in padella i gambi dei funghi, i pomodori sminuzzati, il prezzemolo tritato, salare e pepare. Lasciar cuocere il sughetto per non oltre 5 minuti quindi aggiungere una parte della panna, circa metà, e lasciar cuocere un paio di minuti. A fuoco spento terminare la farcia con il pangrattato e il caciocavallo, amalgamare bene e utilizzare per farcire i cappelli dei funghi champignon. Oliare il fondo di una teglia con il restante cucchiaio di olio evo e disporre ordinatamente i funghi ripieni. Terminare la composizione della teglia con la parte di panna che avremo tenuto da parte, versare questa a filo su tutti i funghi poi cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti. Servire tiepidi o freddi.

martedì 22 giugno 2010

Crema gialla alla nutella


Le sfumature per me hanno colori accesi, vivaci sprazzi di luce a contornare le ombre che si diradano, la nebbia sale e l’orizzonte appare nitido, come in una messa a fuoco con lo zoom d’un obbiettivo: i grigi sono lontani dal mio modo d’affrontar la vita, esiste il bianco e il nero e poi le tinte variopinte, i mezzitoni no. Questa visione policroma caratterizza l’impeto con cui mi getto a capofitto nelle imprese, cercando di compierle al meglio, assaporando l’esistenza a morsi pieni e non a sorsi ansanti. Pensando a ciò, pensando a Lui, riflettendo sulle mie scelte posso affermare che per me Lui non è solo l’altra metà del cielo, l’immagine speculare che allo specchio – occhi suoi di un azzurro terso – riflette i miei sorrisi e gli entusiasmi… è come un bimbo mai cresciuto, corruccia labbra e fa capricci se al supermercato avvista la Nutella e trova in me diniego: ieri è stato accontentato e con il suo barattolone di Nutella ci siamo avventurati alla cassa per pagare e poi a casa.

Così, ammesso che in questo momento so bene che potrebbe essere con le dita affondate nel barattolone e che per ciò non devo sbraitare avendolo ieri accontentato, di ritorno alla mia cucina nella stessa serata di ieri m’è venuto in mente che potevo cercare nuova sperimentazione con il Miscelatore Bialetti, di cui sto tentando di studiare bene le funzioni, aggregando agli ingredienti la Nutella: già, temo che così lo potrei viziare!

Ciò che ne è nato è questa meravigliosa crema gialla alla nutella, ottima di certo per farcire pandispagna e torte o bignè, divina anche mangiata al cucchiaio o come crema per una tortina improvvisata come quelle che vi propongo.


Ingredienti per la crema:
250 gr. di Panna liquida, per dolci
1 Tuorlo
50 gr. di Zucchero
20 gr. di Farina tipo OO
4 cucchiaini di Nutella

Procedimento:
1) Inserire sul perno del bicchiere la rotellina miscelatore, posizionare il bicchiere sulla base motore e versare dentro il tuorlo, lo zucchero e 100 gr. di panna liquida. Chiudere il coperchio e avviare l'apparecchio – 2 minuti sulla posizione "Time to heat".
2) Arrestare l'apparecchio, alzare il coperchio e aggiungere, mescolando la crema a coperchio aperto e posizionando la manopola su "Cool mixing", la farina setacciata e la restante panna liquida versata a filo. Fare attenzione a questo passaggio, la rotella deve rimanere in funzione per miscelare costantemente la crema e la farina va aggiunta poco per volta e senza fretta, onde evitare la formazione di grumi. Chiudere il coperchio e avviare l'apparecchio – 4 minuti sulla posizione "Time to heat".
3) Arrestare l'apparecchio, alzare il coperchio e aggiungere 4 cucchiaini generosi di nutella. Per amalgamare la crema alla nutella, bisognerà nuovamente avviare la rotella di miscelazione posizionando la manopola sulla funzione "Cool mixing".
La crema gialla alla nutella è pronta e può essere recuperata dal bicchiere del miscelatore con l'aiuto di una spatola o leccapentole.

Composizione delle tortine - Ulteriori ingredienti:
100 gr. di Panna liquida, per dolci, da montare a neve
30 gr. di Burro fuso
100 gr. di Biscotti tipo frollini (io ho usato le gocciole)
Tritare i biscotti, amalgamare la granella di frollini al burro fuso e utilizzare questo composto come base delle tortine. Dentro delle formine o dei coppapasta versare 3 o 4 cucchiaini della base per le tortine, compattare per bene, e sopra versare una cucchiaiata di crema gialla alla nutella, lasciare raffreddare in frigo e servire le tortine ben fredde con sopra della panna montata e un ricciolo di nutella.

Composizione nel Bicchiere:
Con la stessa modalità si può servire la crema al bicchiere, miscelando una cucchiaiata di crema gialla alla nutella con 3 o 4 cucchiaini di frollini tritati e amalgamati al burro fuso. Decorare il bicchiere con panna montata e un ricciolo di nutella.


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lunedì 21 giugno 2010

Tortino di couscous con zucchina lunga e cuore di robiola


Verdura, verdura e ancora verdura: perché d’estate, oggi il primo giorno di questa calda stagione, l’appetito cala e la voglia di mangiare cibi elaborati va in vacanza. Ad inizio della scorsa settimana vi ho proposto i miei amati Tenerumi ed una zuppa gustosa e leggera, oggi quella magica pianta, che dà luogo a due prodotti, torna protagonista del mio diario culinario con la zucchina lunga o, per meglio identificarla, zucchina lagenaria, che è proprio la compagna dei tenerumi. La preparazione di questa zucchina lunga, così come si prepara nella mia cucina, può essere completata o accompagnata da pasta o riso… coltivando la mia voglia di sperimentazione questa volta ho accompagnato la zucchina al couscous, ne è nato un tortino fresco e dal sapore delicato.

Ingredienti:
1 Zucchina lunga (circa 700 gr.)
1 Cipolla
2 cucchiai di Olio evo
200 gr. di Pomodori maturi
250 gr. di Couscous precotto
100 gr. di Robiola
Sale, pepe, curry

Procedimento:
Pulire e pelare i pomodori, tagliarli a dadini e sminuzzare la cipolla. In un tegame di adeguate proporzioni, preparare un soffritto con 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva e la cipolla, attendere che questa prenda colore e versare in pentola i pomodori a dadini. Lasciare insaporire, salare e pepare a piacimento e aromatizzare con un pizzico di curry. Nel frattempo pulire la zucchina, raschiare via la buccia con un coltello o con un pelapatate e affettarla in modo da ridurla a cubetti. Trasferire la zucchina nel tegame con il sughetto, mescolare energicamente e aggiungere 1 + 1/2 bicchiere di acqua (circa 300 ml), coprire il tegame con il coperchio, abbassare la fiamma e lasciare cuocere la verdura per 30 minuti. A cottura ultimata, con una schiumarola recuperare i pezzetti di zucchina e lasciarli da parte. Nel tegame il brodo di cottura ancora bollente, versare il couscous e lasciare rinvenire a pentola coperta per 5 minuti o seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Una volta cotto il couscous viene sgranato con la forchetta e, se necessario, regolato di sale e pepe. Per la composizione del tortino si può usare o un coppapasta o delle coppe di vetro e si procede come segue: uno strato di couscous, un cucchiaio delle zucchine che avremo tenuto da parte, una noce di robiola per il centro del tortino, ancora couscous. Decorare con basilico fresco e con una salsetta di pomodorini crudi realizzata sminuzzando dei pomodorino pachino che andranno poi conditi con un filo d’olio evo a crudo, sale , pepe e basilico.


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venerdì 18 giugno 2010

Sandwich di melanzane


Un piatto fresco e molto invitante, direi che uno tira l’altro… questi sandwich di melanzane sono profumati d’estate e ottimi come pasto unico da mangiare fuori casa, all’aperto o in ufficio. Rimanendo in tema di ricordi, per un lungo periodo della mia adolescenza me li preparava mia madre ed io li adoravo, poi – come spesso capita e non si riesce mai bene a capirne il perché - questa ricetta è stata accantonata e dimenticata. Quando li ho presentati in tavola, lo scorso fine settimana, a mia madre sfavillavano gli occhi e ne ha fatto scorpacciata.

Ingredienti:
1 Kg di Melanzane
0.5 Kg di Pomodori maturi
250 gr. di Pangrattato
100 gr. di Provola dolce tagliata a cubetti
50 gr. di Parmigiano a scaglie
1 Cipolla
4 cucchiai di Olio evo
10 foglie di Basilico
Sale, pepe, curry

Procedimento:
In una larga padella soffriggere la cipolla sminuzzata con un filo abbondante, circa 4 cucchiai, di olio extravergine d’oliva. Nel frattempo lavare, pelare e spezzettate i pomodori maturi, cuocerli nel soffritto arricchendo il sugo con le foglie di basilico tritate e un pizzico di curry, salare e pepare. Lasciar cuocere il sughetto in padella per 5 minuti, intanto lavare e affettare le melanzane, le fette dovranno essere spesse circa mezzo centimetro e dovranno essere tutte appaiate (coppie di fette dal diametro simile). Spegnere la fiamma al sughetto e aggiungere il pangrattato, mescolare bene e lasciare raffreddare quindi terminare la farcia con la provola dolce a cubetti e le scaglie di parmigiano. Preriscaldare il forno a 180°C, ungere per bene una placca da forno e iniziare a comporre i sandwich di melanzana come segue: ungere una sola faccia di una fetta di melanzana, sull’altra faccia disporre una cucchiaiata di farcia, coprire a “panino” con una seconda fetta di melanzana e ungere con olio la superficie di questa che andrà a contatto con la placca da forno. Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti. Disporre i sandwich di melanzana sulla placca da forno e cuocere, rigirandoli a metà cottura, fin quando entrambe le fette di melanzana di ogni coppia sarà ben dorata. Sono ottimi serviti freddi, si mangiano benissimo anche il giorno dopo la preparazione.

giovedì 17 giugno 2010

Torta di pesche


Un modo goloso per mangiare la frutta di stagione, una torta soffice e delicata per accogliere ed essere accolti in casa con un abbraccio profumato di dolce essenza. Le pesche vengono disposte sulla torta dopo una “panatura” nello zucchero di canna, questo consente ad una frutta dal retrogusto vagamente acidulo di addolcirsi e di perdere solo in parte il suo contenuto acquoso, rimanendo consistente e gustosa anche dopo cottura in forno.

Ingredienti:
125 gr. di Burro
100 gr. di Zucchero
1 bustina di Vanillina
1 bustina di Lievito in polvere
2 Uova intere
1 presa di Sale
220 gr. di Farina 00
5 cucchiai di Latte
5 Pesche non troppo mature
2 cucchiai di Zucchero di canna
Miele per decorare


Procedimento:
Il burro, il latte e le uova devono essere a temperatura ambiente, quindi almeno mezz’ora prima di iniziare la preparazione della torta provvedere a prelevarli dal frigorifero. Montare a crema il burro ammorbidito con lo zucchero e la bustina di vanillina. Aggiungere le uova, una per volta continuando a sbattere il composto con una frusta manuale. Aggiungere la piccola presa di sale e la farina setacciata che andrà alternata al latte e, per ultimo, aggiungere il lievito. Continuare a mescolare energicamente fino ad ottenere un composto morbido e cremoso in cui tutte le polveri risultano ben amalgamate e senza grumi. Preriscaldare il forno a 180°C, sbucciare le pesche e ridurle a tocchetti che andranno “panati” nello zucchero di canna. Imburrare e infarinare una teglia da 24 cm di diametro e versarvi dentro il composto per la torta, decorare la superficie del dolce con i tocchetti di pesche zuccherate e cuocere in forno già caldo per 45 minuti. Quando la torta sarà cotta, sfornare e imperlare la superficie con un filo di miele.


martedì 15 giugno 2010

Frittelle con verdure a julienne


Mi ricordo che da bambina le domeniche era una festa, dove sarà finita quella spensieratezza? Me lo domando spesso e so bene che l’unica risposta risiede nel termine “maturità”. Si diviene adulti e il carico di responsabilità cresce inevitabilmente con noi, ma da bambina no… la domenica era sempre una gioia, papà a casa da lavoro e mamma ai fornelli, mio fratello a fare capanna con un bastone a tendere le sue coperte e ad ospitarmi come alleata sioux della tribù “del letto accanto”. Poi papà ci portava al piccolo stadio dove la squadra dei pulcini del Palermo si allenava e di ritorno a casa le frittatine dopo la pasta. Se devo pensare ad un momento felice, della mia fanciullezza collegata agli odori della cucina di mia madre, penso al pranzo della domenica quando noi quattro solamente potevamo gustarci le frittelle di mamma, semplici frittelle di uova condite con del sugo caldo caldo.
L’odore delle frittelle che sfrigolano in padella ha il potere di sedarmi anche quando tutto intorno sembra pesante perché esso rievoca quel pensiero spensierato e la gioia di restituir dispetti, gioco di bimbi, a mio fratello mentre papà ci richiamava all’ordine e la mamma metteva in tavola.

Le mie sono delle frittelle rivisitate, questo perché le adoro così tanto da avere apportato nel corso degli anni diverse varianti per farle sempre uguali seppur diverse.

Ingredienti:
4 Tuorli
2 Uova intere
6 Patatine novelle
2 Carote
1 Cipolla bionda
1 mazzetto di Prezzemolo tritato
Sale, pepe, cumino e noce moscata q.b.
Olio per friggere (anche per la frittura io utilizzo olio evo)

Nota: i soli tuorli li utilizzo nel caso in cui preparato una ricetta che richiede solo gli albumi, così da non buttare via nulla. In questo caso ho preparato con gli albumi dei pasticcini al cocco e con i tuorli, delle stesse 4 uova, queste frittelle.

Procedimento:
Un una terrina versare i tuorli e le uova intere e sbattere energicamente con una frusta, o con una forchetta, fino a rendere il composto di uova spumoso. Condire con una piccola presa sale, una spolverata di pepe e una grattata di noce moscata, se gradito aggiungere anche una punta di coltello di cumino, quindi mescolare con la frusta. Dopo avere pulito e mondato le verdure, ridurle a julienne e trasferire nella terrina con le uova, mescolare e unire in ultimo il prezzemolo tritato. In una larga padella scaldare dell’olio e friggere l’impasto versandolo nell’olio caldo a cucchiaiate. Una volta dorate da entrambi i lati, le frittelle devono essere deposte su carta assorbente e servite preferibilmente fredde.

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domenica 13 giugno 2010

Zuppa di Tenerumi


Una verdura poco diffusa, ma amabile, leggera, dolce e versatile, che cresce rigogliosa nelle nostre campagne bagnate dal sole. I tenerumi forse sono sconosciuti nelle restanti parti d'Italia, però in Sicilia, ed a Palermo in particolare, si mangiano come prelibatezza che ha il potere di rinfrescare tutto l'organismo ed ecco come una semplice zuppa diviene pasto quando la sera, dopo l'abbuffata del pranzo domenicale, si ha voglia solo di spiluccare piatti poco elaborati.

Ingredienti per due persone:
2 mazzi di Tenerumi (circa 0,5 kg di verdura)
300 gr. di Pomodori maturi
1 Cipolla
3-4 foglie di Basilico
Olio evo, Sale e Pepe q.b.


Procedimento:
Prelevare tutte le foglie di tenerumi dai vari steli e lavarle accuratamente, strizzarle con dolcezza per separarle dall'acqua di lavaggio quindi tagliarle a listarelle spesse 1 centimetro (per intenderci le foglie vengono tagliate a forma di "tagliatelle"). Lasciare da parte i tenerumi mentre si prepara il sugo come segue: lavare i pomodori e privarli della pelle, sminuzzarli e passarli in un tegame dove prima abbiamo fatto soffriggere la cipolla tagliata a pezzetti. Salare e pepare i pomodori, aggiungere le foglie di basilico sminuzzate e lasciare cuocere il sugo per il tempo necessario alla cottura dei tenerumi che adesso andranno bolliti. In un secondo tegame portare all'ebollizione dell'acqua, salare al momento in cui il bollore diviene evidente e cuocervi i tenerumi per circa 10 minuti. Trascorso questo tempo, scolare la verdura per bene e passarla nel tegame con il sughetto, mescolare con cura, spegnere il fuoco e lasciare riposare qualche minuto quindi servire calda come antipasto unico o fredda come contorno.


venerdì 11 giugno 2010

Mousse al cioccolato con panna e biscotti secchi

Da qualche mese sono entrata in possesso (grazie ad una raccolta punti seguita con una certa costanza) di un piccolo elettrodomestico, il Miscelatore Bialetti per Cioccolata e Cappuccino. Questa piccola macchina dovrebbe montare il latte per il cappuccino e poi esser utile per creme, fredde e calde, e chi più ne ha più ne metta. In verità, escludendo la schiuma per il cappuccino che in casa bevo solo io, mi sono chiesta a cosa avrei potuto votarla e quale bontà ne potrebbe nascere: nel web e nel libbretto di istruzioni non esistono risposte.
Così da oggi ho un nuovo obbiettivo: costruire una piccola guida con ricette dettagliate e provate, assicurate dai miei assaggiatori ufficiali, da poter condividere con tutti quegli utenti che si sono imbattuti nella mia stessa problematica di ricette inesistenti.

La prima prova è riuscita veramente bene, sono soddisfatta con l'unica nota per modifica che vi trascrivo: utilizzate come biscotti secchi gli amaretti, sono certa che porteranno quel tocco in più che renderà la mia mousse perfetta.


Ingredienti per 4 coppe:
250 ml di Latte parzialmente scremato, freddo
4 cucchiai di gelato al Cioccolato
2 cucchiai di Zucchero a velo
14 Biscotti secchi (ho utilizzato il tipo "novellino")
75 gr. di preparato in polvere per panna (tipo buste paneangeli)
25 gr. di preparato in polvere per panna da montare a neve con 75 ml di Latte

Procedimento:
1) Inserire sul perno del bicchiere la rotellina miscelatore, posizionare il bicchiere sulla base motore e versare dentro il latte e il gelato al cioccolato. Sovrapporre sulla rotellina miscelatore l'elemento aeratore, chiudere il coperchio e avviare l'apparecchio – 6 minuti sulla posizione "Cool mixing".
2) Arrestare l'apparecchio, alzare il coperchio, togliere l'elemento aeratore e versare sulla crema i 75 gr. di preparato in polvere per panna, mescolare con una spatola, aggiungere due cucchiai di zucchero a velo quindi chiudere il coperchio e avviare l'apparecchio – 5 minuti sulla posizione "Cool mixing".
3) Arrestare l'apparecchio, alzare il coperchio, sovrapporre nuovamente sulla rotellina miscelatore l'elemento aeratore, chiudere il coperchio e avviare l'apparecchio – 10 minuti sulla posizione "Cool mixing".
La mousse è ora pronta per essere sistemata nelle coppe: macinare grossolanamente n. 10 biscotti secchi e iniziare a riempire il fondo di ogni coppa con un pò di granella di biscotto, su questa aggiungere due cucchiai di mousse, ancora granella di biscotto a formare un nuovo strato e su questo due cucchiai di mousse, procedere in tutte le coppe alternando questi due elementi fino ad esaurimento sia della mousse che della granella di biscotto. Le coppe vanno passate in freezer dove dovranno riposare per 30 minuti, in questo intervallo bisogna montare a neve la rimanente polvere del preparato, 25 gr. di preparato con 75 ml di latte. Per ultimo e prima di servire, decorare la superficie della mousse al cioccolato e utilizzare un biscotto intero come guarnizione. Servire fredda.

giovedì 10 giugno 2010

Torta di Biete

Per una serata in compagnia, quando la voglia di stare ai fornelli non è più viva perché il desiderio di godersi gli amici s’alza e spinge a pensar prima a ciò che si può offrire: finger food, aspic, creme spalmabili e, perché no, torte rustiche. Da queste riflessioni è nata questa torta alle biete, preparata al mattino per essere gustata in tutta comodità la sera davanti un aperitivo, immersa in chiacchiere spensierate.

Ingredienti per l’impasto:
300 gr. di Farina tipo OO
200 gr. di Farina Manitoba
2 cucchiai di Olio extravergine d’oliva
4 cucchiai di Latte
Sale
Acqua tiepida q.b.

Ingredienti per il ripieno:
2 Cipollotti scalogno
2 Carote
1 cucchiaino di Capperi
50 gr. Olive verdi snocciolate
6 filetti di Acciughe
2 mazzetti di Biete
Sale, pepe, olio evo

Procedimento:
In una terrina miscelare le due farine e aggiungere un pizzico di sale, i cucchiai di olio e di latte, quindi iniziare ad amalgamare e impastare il tutto aiutandosi con dell’acqua tiepida aggiunta poco per volta. Lavorare l’impasto fino ad ottenere un panetto compatto, liscio ed elastico da lasciare riposare per almeno 40 minuti, coperto da un canovaccio, su una superficie (marmo o legno) cosparsa di farina.
Nel frattempo si proceda con la preparazione del ripieno: mondare e lavare le biete, lasciarle sgocciolare bene quindi tagliarle a tocchetti lunghi 4 centimetri circa. In una larga padella far rosolate i cipollotti scalogno ridotti a pezzetti con due o tre cucchiai di olio, aggiungere le carote a dadini, i filetti di acciuga e soffriggere fino a quando le cipolle non avranno preso colore. Passare in padella e amalgamare con il soffritto le olive verdi snocciolate e sminuzzate, i capperi, i tocchetti di biete, salare e pepare e chiudere la padella con un coperchio. Cuocere le verdure per circa 30 minuti mescolando di tanto in tanto.
Riprendere la pasta e dividerla in due parti, oliare una teglia da 24 cm di diametro e foderarla con una delle due parti dell’impasto. Assicurarsi che il condimento sia ormai freddo quindi versarlo nella teglia sulla pasta ivi distesa, poi distendere la seconda parte dell’impasto e utilizzarlo come copertura della vostra torta salata. Praticare sulla superficie della torta dei forellini, con i rebbi di una forchetta e cospargere con grani di sale grosso. Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per circa 40 minuti.

martedì 8 giugno 2010

Pasticcini al Cocco - Coconut biscuits

Per l’ora del thé, nel meriggio di ieri, mi è stata fatta esplicita richiesta di questi pasticcini al cocco che, con il loro cuore morbido e saporito, si sposano benissimo sia con i più comuni e classici thé neri che con gli “aromatizzati”.
Sconsiglierei i pregiati thé verdi, seppure freschi e idratanti e con il caldo ormai battente non è male berli, perchè hanno un sapore troppo delicato e il cocco di questi pasticcini finirebbe per coprirlo.
Noi abbiamo gustato queste perle d’esotico mangiare con un thé nero aromatizzato con arancia e cannella, ho riprovato la gioia della navigazione in battello sul Nilo quando, con 40 gradi all’ombra, il thé caldo al pomeriggio rappresentava una pausa inaspettatamente rinfrancante.
Una nota non certo trascurabile va dedicata all'assoluta assenza di glutine di questi dolcetti, dato che l'unica farina che contengono è quella di cocco! Offriteli pure, come delizie glutenfree, ai vostri amici e parenti che devono seguire una dieta priva di glutine!

Ingredienti:
250 gr. di Farina di Cocco
250 gr. di Zucchero
4 Albumi

Nota all'etichetta: Ricette Senza - Ricetta senza Grano, Latte e Latticini e senza Lievito

Procedimento:
In una capiente terrina, miscelare la farina di cocco con lo zucchero quindi iniziare ad aggiungere, uno per volta, gli albumi e con l’aiuto di una forchetta omogeneizzare il composto fino ad ottenere una consistenza morbida. Il numero di albumi in realtà può variare se si pensa alla grandezza, mai uniforme, delle uova, ad ogni modo in genere per i quantitativi di zucchero e farina di cocco indicati vanno benissimo 4 o al limite 3 albumi, mai di più.
Con il saccapoche, o semplicemente con le mani, creare delle forme tonde o ovali per i vostri pasticcini che andranno cotti in forno preriscaldato a 180°C, sulla placca da forno ben unta, per 30 minuti. Servire freddi.

domenica 6 giugno 2010

Il Barbecue della domenica


In cucina normalmente mi aggiro io, al resto della famiglia tocca la parte di commensali nonché assaggiatori ufficiali, oggi però abbiamo approfittato del bel tempo per accendere il barbecue ed a mio marito va il merito di questo meraviglioso pranzetto così, dedicando a lui questa pagina, anche i suoi piatti han fatto da modelli.

L'Uvaro alla brace
Il Pagello fragolino, da noi denominato Uvaro, dalle carni bianche e delicate si è prestato benissimo alla cottura sulla brace, è bastato pulirlo bene privandolo delle visceri, praticare un piccolo taglio per fianco e “panarlo” letteralmente nel sale grosso. Questa pratica gli consente di cuocersi bene senza bruciare le carni che restano morbide e in più il sale su tutta la superficie, con la cottura alla brace, indurisce e inspessisce la pelle del pesce che poi viene via più facilmente. Una volta cotto, il pesce deve essere insaporito ed allora nulla di meglio che un salmoriglio preparato con spremuta di limone, olio evo, sale, pepe e menta fresca.


Uova di pesce al cartoccio
Gli uvari erano freschissimi e per di più ricchi di uova, abbiamo approfittato della brace per cuocere queste al cartoccio preparate semplicemente: riporre le uova, lavate e scolate, su un foglio di carta alluminio e spruzzarle con del sale, innaffiarle con dell'olio evo, chiudere il foglio come un cartoccio e cuocere sulla griglia, rigirando di tanto in tanto, insieme ai pesci.
Le bruschette al pomodoro
Ed avevamo un filone di pane di farina di rimacino, dunque bruschette. È bastato affettare il pane e sminuzzare del pomodoro poi condito con olio evo, sale, pepe e origano. Il pane cotto sulla brace viene poi condito con il sughetto di pomodori. Nulla di più semplice e di più appetitoso.


Le patate al cartoccio
Altra scelta fantasiosa di questa domenica, il cui gusto si sposa benissimo con i pesci, è stato il cuocere delle piccole patate novelle al cartoccio: lavare le patate con uno spazzolino, praticare una incisione a croce non troppo profonda su una sola faccia di ogni tubero, e disporre tutte le patate su un foglio di carta alluminio. Salare, pepare e irrorare con un filo d'olio evo, chiudere il cartoccio e cuocere direttamente sui carboni ardenti, quando questi sono ormai un po' spenti, ovvero come ultima cottura sul nostro barbecue.

giovedì 3 giugno 2010

Le Zucchine alla Scapece


Questo è un piatto preparato per soddisfare in primo luogo la componente napoletana della famiglia: mio marito, colui che sa essere obiettivo a discapito di ciò che la parvenza chiede e colui che, nell'essere sempre sincero e diretto, mi ha fatto comprendere come le proprie idee, la verità, non possono far male al prossimo, possono invece essere terreno fertile di discussione... Lui sostiene che il gusto della mia "scapece" è esattamente quello provato nella sua terra natale, mi fido della sua sincerità (proprio per la premessa fatta) e vi propongo queste zucchine quale gustoso contorno partenopeo.
Se è vero, come è vero, che noi siamo ciò che mangiamo è altrettanto sacrosanto affermare che la sostanza conta certamente più della forma seppure la forma è eleganza, stile, distinzione, composta e ricercata espressione d'arte... queste zucchine ne sono l'esempio in quanto semplici, veloci nella preparazione, incisive nel farsi ricordare, dal cuore bio per quella terra naturale che le ha nutrite e al contempo gradevoli nel loro modo di presentarsi in tavola con brio e voglia d'apparire.


Ingredienti:
1 Kg di Zucchine
2 spicchi d'Aglio
Foglie di Menta fresche
Sale e pepe macinato fresco (o peperoncino)
½ bicchiere d'Aceto, di vino bianco o balsamico a seconda della preferenza+
½ bicchiere di Olio extravergine d'oliva

Procedimento:
Lavare le zucchine e mondarle parzialmente con l'ausilio di un pelapatate, tagliarle a rondelle spesse da 3 a 5 mm (mezzo centimetro al massimo) e raccoglierle in una ciotola. Aggiungere del sale, circa mezzo cucchiaio cosparso bene su tutte zucchine affettate e coprire la ciotola con un piatto quindi lasciare riposare per almeno 1 ora. Trascorso questo tempo, passare le zucchine dalla ciotola ad un colapasta in modo da lasciar defluire tutto il liquido che avranno perso.
In una padella versare 3 o 4 cucchiai di olio evo e aggiungere i due spicchi d'aglio, scaldare fino a far rosolare l'aglio e prima che questo si scurisca abbassare la fiamma e togliere i due spicchi dalla padella dove ora si friggeranno le zucchine ben scolate. La frittura deve essere omogenea, quindi aggiungere uno strato di zucchine per volta fino ad esaurimento e dorare bene da entrambi i lati le rondelle. Ora bisognerà solo condire le zucchine alla scapece, in una ciotolina o direttamente dentro un barattolo perfettamente pulito: uno strato di zucchine, un pò di olio di frittura, una spruzzata di aceto, foglie di menta a pezzetti, se desiderate dell'aglio e per finire una spolverata di pepe o peperoncino a seconda della preferenza. Ripetere gli strati fino a finire le zucchine e per ultimo spruzzate ancora aceto e coprite con l'olio di frittura rimasto. Se le zucchine vengono conservate in un barattolo allora sull'ultimo strato versate l'olio di frittura ancora bollente e chiudete subito con il coperchio quindi capovolgete a testa in giù il barattolo per alcuni minuti, questa operazione ci consette di ottenere dei sott'olio privi di aria, in barattolo a chiusura ermetica, che potremo conservare anche un mese in dispenza prima di consumarli. Le zucchine alla scapece vanno comunque gustate fredde, meglio se il giorno dopo alla preparazione, così da consentire loro di insaporirsi bene con la menta.


martedì 1 giugno 2010

Torta di mele e uvetta


Una morbidissima torta per chi ama l’accostamento, a mio avviso blasonato, delle mele con l’una passa. Un dessert leggero, adatto come dopocena da offrire con un bicchiere – senza piede e un po’ panciuto - di Rhum liscio. Altre varianti alcoliche da accompagnare al dolce possono essere il limoncello – in questo caso servito ghiacciato in bicchierini altrettanto ghiacciati - o il sicilianissimo calice di vino Marsala che esiste in mille varianti e sfumature: all’uovo, alla mandorla, alla fragola, al caffè etc…
In ognuno di questi casi si può adattare l’aroma della Torta scegliendo lo stesso liquore sia da offrire che per la parte da destinare all’impasto del dolce.

Ingredienti:
100 gr. di Burro
100 gr. di Zucchero
4 cucchiai di Latte
2 Uova
150 gr. di Farina
50 gr. di Fecola di patate
1 busta di Lievito per dolci
1 busta di Vanillina
2 cucchiai colmi di Uva sultanina
4 Mele
Rhum, Limoncello o Marsala – per aromatizzare
Zucchero a velo – per decorare


Procedimento:
Accendere il forno e lasciare che preriscaldi alla temperatura di 180°C, intanto mettere l’uva sultanina a bagno in acqua tiepida per lasciarla idratare. In un pentolino versare il latte ed il burro tagliato a tocchetti, riscaldare a fuoco molto moderato, far sciogliere il contenuto poi passare il burro fuso in una ciotola. Aggiungere lo zucchero al burro, lasciare assorbire rimestando con un leccapentole, aggiungere un uovo per volta quindi la farina e la fecola e per ultimo il lievito e la vanillina. Amalgamare bene l’impasto quindi aggiungere l’una sultanina, scolata dell’acqua in cui è stata a bagno, e una spruzzata del liquore prescelto per aromatizzare. Sbucciare le mele e ridurle a fettine molto sottili, aggiungerle all’impasto rimestando il tutto per bene. Imburrare e infarinare una tortiera, io ho utilizzato una tortiera a cerniera apribile da 26 cm di diametro però se desiderate una torta più alta sarà bene utilizzare una tortiera più piccola, ad esempio da 24 cm. Versare il composto nella tortiera e cuocere in forno ormai caldo per 40 minuti, a cottura ultimata lasciare il dolce in forno chiuso e spento per altri 10 minuti. Far raffreddare la torta, su una gratella, quindi servire fredda con una spolveratura di zucchero a velo e, se gradite, un pizzico di cannella.



Alla ricerca della regina