…per farmi conoscere meglio e per conoscervi di più, raccolgo al volo il gentile invito di Tiziana e Lally e proseguo questo gioco che sta divenendo una vera e propria catena che unisce e stringe con simpatia molte delle nostre cucine virtuali
Ecco le semplici regole:
-Creare un post inserendo il logo della staffetta e invitare a partecipare 14 amiche/amici di Blog, coloro i quali vorresti conoscere meglio, passando loro il testimone;
-postare le 8 domande qui di seguito riportate, con annesse risposte.
Ecco le mie risposte:
1- Quando da piccoli vi domandavano cosa volevate fare da grandi cosa rispondevate?
La maestra
2- Quali erano i vostri cartoni animati preferiti?
Lady Oscar, Hello Spank e Georgie
3-Quali erano i vostri giochi preferiti?
Giocare con le barbie in compagnia delle amichette del piano di sopra
4-Qual’è stato il più bel vostro compleanno e perché?
Sarà quello che verrà, perché ieri è già passato!
5-Quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
Scrivere un libro... ma chissà :)6-Quale è stata la vostra prima passione sportiva e non?
Sicuramente non sono una sportiva anche se per un periodo mi sono divertita parecchio in palestra, ho molte passioni: la cucina, i libri, mio marito, viaggiare…
7-Quale è stato il vostro primo idolo musicale?
Non ho idoli, mi piace il rock, amo Virgin radio e al momento adoro i Muse
8- Qual’è stata la cosa più bella chiesta(ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia?
Ho chiesto e ricevuto, a circa 8 anni d’età, la ferrari testarossa telecomandata… ma il regalo più bello è quello che chiederò per il prossimo Natale, speriamo che m’accontentino sia Babbo Natale che Gesù bambino in sinergia!
Ed ecco i nominativi a cui passo il testimone:
Elena di La celiaca pasticciona
Ornella di Il giardino dei colori e dei sapori
Scarlet di Le delizie di casa mia
Sonia di La cassata celiaca
Mela di All’essenza di mela
Viola di Zucchero e viole
Zucchero e Farina
Rossella di Salsapariglia
Cinzietta di Dalle mie manine
Ambra di Il gatto ghiotto
Le pellegrine artusi
Serena di Il cucinino bianco
Lilly di Lilly in the kitchen
Lory di Lory bistrot
Cerca tra le mie ...:...ricette...:...
giovedì 28 ottobre 2010
martedì 26 ottobre 2010
Riso alla cantonese
Ho riso di gusto nel gustar questo riso, ripensando alla mia priva volta al cinese quando convinta di far bella cosa provai a maneggiar le bacchette: disdetta, nulla rimaneva aggrappato ai miei bastoncini e forchetta(!) urlai con ardore, nel dolce tepore d’una sera invernale accaldata - per via delle stufe - e appagata da un gelato adornato di vestito e di fritto… perché al cinese tutto è flitto (ma flitto flitto), flutta flitta, gelato flitto, biscotti flitti e via discorrendo…
Buon appetito!
Ingredienti:
200 g di Riso basmati (riso a grano lungo)
200 g di Pisellini novelli surgelati
1 Carota
2 Uova intere
150 g di Prosciutto cotto in unica fetta tagliata a cubetti
1 spicchio d’Aglio
1 cucchiaio di Salsa di soia
Sale, Pepe, Olio evo
Esecuzione:
In una capiente pentola portare a bollore abbondante acqua, versarvi dentro i piselli e la carota a tocchetti e attendere che il bollore riprenda quindi lasciar cuocere per 15 minuti. Salare e versare in pentola, con piselli e carota, il riso basmati e lasciar cuocere ancora 10 minuti, il riso dovrà risultare al dente, quindi scolare il tutto e lasciare da parte ad asciugare nello scolapasta.
Rompere le uova in una ciotola e sbatterle vigorosamente con una frusta a mano, condire con un pizzico di sale e del pepe macinato fresco.
In una capiente padella far rosolare lo spicchio d’aglio con un generoso filo d’olio evo, quando l’aglio sarà dorato da entrambe le parti allontanarlo e versare sull’olio caldo le uova battute, procedere alla cottura girandole spesso con un cucchiaio di legno in modo da ottenerle strapazzate e morbide, non troppo cotte.
Allontanare le uova strapazzate dalla padella, e procedere a saltare nella stessa padella ancora unta i cubetti di prosciutto cotto. Rosolarli per un paio di minuti quindi versare in padella il riso basmati corredato di piselli e carote, le uova strapazzate, mescolare bene e aggiungere in ultimo un generoso cucchiaio di salsa di soia. Saltare in padella tutti gli ingredienti fino a far asciugare la salsa di soia e servire il piatto ben caldo.
Buon appetito!
Ingredienti:
200 g di Riso basmati (riso a grano lungo)
200 g di Pisellini novelli surgelati
1 Carota
2 Uova intere
150 g di Prosciutto cotto in unica fetta tagliata a cubetti
1 spicchio d’Aglio
1 cucchiaio di Salsa di soia
Sale, Pepe, Olio evo
Esecuzione:
In una capiente pentola portare a bollore abbondante acqua, versarvi dentro i piselli e la carota a tocchetti e attendere che il bollore riprenda quindi lasciar cuocere per 15 minuti. Salare e versare in pentola, con piselli e carota, il riso basmati e lasciar cuocere ancora 10 minuti, il riso dovrà risultare al dente, quindi scolare il tutto e lasciare da parte ad asciugare nello scolapasta.
Rompere le uova in una ciotola e sbatterle vigorosamente con una frusta a mano, condire con un pizzico di sale e del pepe macinato fresco.
In una capiente padella far rosolare lo spicchio d’aglio con un generoso filo d’olio evo, quando l’aglio sarà dorato da entrambe le parti allontanarlo e versare sull’olio caldo le uova battute, procedere alla cottura girandole spesso con un cucchiaio di legno in modo da ottenerle strapazzate e morbide, non troppo cotte.
Allontanare le uova strapazzate dalla padella, e procedere a saltare nella stessa padella ancora unta i cubetti di prosciutto cotto. Rosolarli per un paio di minuti quindi versare in padella il riso basmati corredato di piselli e carote, le uova strapazzate, mescolare bene e aggiungere in ultimo un generoso cucchiaio di salsa di soia. Saltare in padella tutti gli ingredienti fino a far asciugare la salsa di soia e servire il piatto ben caldo.
lunedì 25 ottobre 2010
Polpettine di maiale
L’idea che in genere si ha della carne di maiale non sempre le fa onore, questo è un vero peccato perché scegliendo ad esempio le parti magre riusciamo ad ottenere piatti estremamente gustosi rimanendo coerenti con la necessità di mantenere una dieta equilibrata. Ad ogni modo è una carne bianca che non disdegno mai e che mi piace mangiare nei momenti in cui desidero variare sulla classica fettina d’arrosto. Questa è la prima volta che chiedo della polpa di maiale macinata e non sarà l’ultima visto il risultato: un gusto decisamente più delicato e ricercato di quello che avrei ottenuto con il macinato di carne vaccina.
Il buongustaio, va detto per onor di cronaca, ha fatto scarpetta! Il piatto ovale che vedete in foto è una porcellana d'altri tempi, apparteneva alla nonna del buongustaio e in casa marzapane adesso rivive.
Ingredienti:
400 g di polpa di Maiale macinata
100 g di Salsiccia
50 g di Pangrattato
150 ml di Latte
2 cipollotti Scalogno
2 Uova
1 cucchiaino di semi di Finocchio
1 cucchiaio di Amido di mais
1 cucchiaio di Aceto
2 cucchiai di Olio evo
100 ml di Vino bianco
Farina tipo OO
Prezzemolo
Sale e Pepe
Esecuzione:
In una bacinella mettere la carne di maiale e la salsiccia privata del suo budello, il pangrattato, solo 50 ml di latte, le uova, l'aceto, 1 cipollotto scalogno tritato e l'amido di mais, aggiungere ancora i semi di finocchio e aggiustare di sale e pepe. Mescolare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo da cui ricavare delle polpettine delle dimensioni di una noce.
In una casseruola soffriggere l'altro cipollotto scalogno con l'olio evo, unire le polpettine e rosolarle da entrambi i lati. Sfumare sulle polpettine rosolate il vino bianco, coprire e cuocere per circa 15 minuti a fiamma bassa. Trascorso questo tempo scoperchiare e aggiungere la parte rimanente del latte e aggiustare, qualora necessario, di sale e pepe, cuocere altri cinque minuti poi se a cottura ultimata il fondo si presenta troppo liquido, aggiungere un cucchiaio di farina OO e lasciare addensare un paio di minuti. Poco prima di spegnere la fiamma, aggiungere abbondante prezzemolo tritato e servire le polpettine ben calde.
Ingredienti:
400 g di polpa di Maiale macinata
100 g di Salsiccia
50 g di Pangrattato
150 ml di Latte
2 cipollotti Scalogno
2 Uova
1 cucchiaino di semi di Finocchio
1 cucchiaio di Amido di mais
1 cucchiaio di Aceto
2 cucchiai di Olio evo
100 ml di Vino bianco
Farina tipo OO
Prezzemolo
Sale e Pepe
Esecuzione:
In una bacinella mettere la carne di maiale e la salsiccia privata del suo budello, il pangrattato, solo 50 ml di latte, le uova, l'aceto, 1 cipollotto scalogno tritato e l'amido di mais, aggiungere ancora i semi di finocchio e aggiustare di sale e pepe. Mescolare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo da cui ricavare delle polpettine delle dimensioni di una noce.
In una casseruola soffriggere l'altro cipollotto scalogno con l'olio evo, unire le polpettine e rosolarle da entrambi i lati. Sfumare sulle polpettine rosolate il vino bianco, coprire e cuocere per circa 15 minuti a fiamma bassa. Trascorso questo tempo scoperchiare e aggiungere la parte rimanente del latte e aggiustare, qualora necessario, di sale e pepe, cuocere altri cinque minuti poi se a cottura ultimata il fondo si presenta troppo liquido, aggiungere un cucchiaio di farina OO e lasciare addensare un paio di minuti. Poco prima di spegnere la fiamma, aggiungere abbondante prezzemolo tritato e servire le polpettine ben calde.
venerdì 22 ottobre 2010
Chiocciole di mare
Una riflessione a caldo nel pensare a quanto le scelte altrui influenzino spesso le nostre, mi trovo a meditare su questo davanti alle fotografie delle chiocciole di mare che sto risistemando per presentarvele.
Battezzati così per la forma e per il ripieno al tonno, che chiaramente sa di mare, questi bocconcini di pane, che non hanno fatto in tempo a raffreddarsi per bene, li abbiamo terminati nel breve tempo che intercorre tra l’apparecchiare il tavolo per la cena e il versaci un assaggio di nero d’Avola.
Squisiti e stuzzicanti l’appetito (ora so che vien mangiando) arrivano dopo altre versioni di una stessa base per il pane farcita in modi diversi ad esempio con le olive nere, arrivano proprio in virtù del fatto che davvero le scelte altrui influenzano le nostre: mi sono trovata spessissimo in questi giorni a vedere sui vostri blog le foto di pani vari e voglio divenir fornaia anche io!
E sul pane fragrante che invoglia, sul desiderio di accendere il forno a riscaldare il nido domestico inebriandolo di profumi, vi auguro un buon fine settimana.
Ingredienti:
250 g di Farina bianca OO
100 g di Acqua
50 g di Latte tiepido
5 g di Zucchero
½ cubetto di Lievito di birra (o circa 4 g di quello secco)
10 g di Olio evo
5 g di Sale
2 scatolette di Tonno sott'olio
100 g di Cipolline sott'aceto
1 cucchiaino di aromi (prezzemolo, aglio, origano, peperoncino, sale grosso, erba cipollina: tutto tritato finemente)
Esecuzione:
Nel caso di impasto manuale: procedere a far la fontana con la farina e il sale miscelati e impastare con tutti gli ingredienti ovvero il latte tiepido in cui avrete sciolto il lievito e lo zucchero, l’acqua, l’olio e il trito di aromi. Lavorare l’impasto, energicamente e sbattendo la pasta più volte sulla spianatoia infarinata, fino ad ottenere un panetto liscio.
Nel caso di impasto con il Bimby: mettere nel boccale, nell’ordine, l'acqua, il latte tiepido, lo zucchero, il lievito, la farina, gli aromi, l'olio e il sale e impastare 3 minuti velocità spiga.
Recuperato l’impasto (in uno dei due modi) dare forma di panetto e lasciare lievitare per circa 1 ora coperto da un canovaccio. Spianare l'impasto facendogli assumere forma rettangolare utilizzando il mattarello, mettere tonno e cipolline sull'impasto steso e arrotolare la pasta su se stessa dando forma di salame. Infarinare e tagliare il “salame” a fettine di circa due centimetri di spessore e posizionare le chioccioline su una placca foderata di carta da forno. Lasciare lievitare ancora trenta minuti i panini così formati e alla fine della seconda lievitazione infornare in forno già caldo a 180°C per 30 minuti.
Squisiti e stuzzicanti l’appetito (ora so che vien mangiando) arrivano dopo altre versioni di una stessa base per il pane farcita in modi diversi ad esempio con le olive nere, arrivano proprio in virtù del fatto che davvero le scelte altrui influenzano le nostre: mi sono trovata spessissimo in questi giorni a vedere sui vostri blog le foto di pani vari e voglio divenir fornaia anche io!
E sul pane fragrante che invoglia, sul desiderio di accendere il forno a riscaldare il nido domestico inebriandolo di profumi, vi auguro un buon fine settimana.
Ingredienti:
250 g di Farina bianca OO
100 g di Acqua
50 g di Latte tiepido
5 g di Zucchero
½ cubetto di Lievito di birra (o circa 4 g di quello secco)
10 g di Olio evo
5 g di Sale
2 scatolette di Tonno sott'olio
100 g di Cipolline sott'aceto
1 cucchiaino di aromi (prezzemolo, aglio, origano, peperoncino, sale grosso, erba cipollina: tutto tritato finemente)
Esecuzione:
Nel caso di impasto manuale: procedere a far la fontana con la farina e il sale miscelati e impastare con tutti gli ingredienti ovvero il latte tiepido in cui avrete sciolto il lievito e lo zucchero, l’acqua, l’olio e il trito di aromi. Lavorare l’impasto, energicamente e sbattendo la pasta più volte sulla spianatoia infarinata, fino ad ottenere un panetto liscio.
Nel caso di impasto con il Bimby: mettere nel boccale, nell’ordine, l'acqua, il latte tiepido, lo zucchero, il lievito, la farina, gli aromi, l'olio e il sale e impastare 3 minuti velocità spiga.
Recuperato l’impasto (in uno dei due modi) dare forma di panetto e lasciare lievitare per circa 1 ora coperto da un canovaccio. Spianare l'impasto facendogli assumere forma rettangolare utilizzando il mattarello, mettere tonno e cipolline sull'impasto steso e arrotolare la pasta su se stessa dando forma di salame. Infarinare e tagliare il “salame” a fettine di circa due centimetri di spessore e posizionare le chioccioline su una placca foderata di carta da forno. Lasciare lievitare ancora trenta minuti i panini così formati e alla fine della seconda lievitazione infornare in forno già caldo a 180°C per 30 minuti.
giovedì 21 ottobre 2010
Danubio
Spesso mi trovo a girovagare per le vie dei blog, così come amo definire la navigazione rivolta alla visita di tutte le vostre cucine virtuali, ancor più spesso rimango incantata davanti alle vostre preparazioni tanto da segnarmi la ricetta o aggiungere la pagina ai preferiti perché, si sa, saper far bene spinge a tentar di fare meglio.
Nel commentare i piatti in bella vista in blog che non sono il mio, quante volte mi sono trovata... ci siamo trovati a scrivere che presto li avremmo replicati? Io tante, così voglio cominciare a fare ciò che spesso dico, e che per ragioni di tempo non faccio quasi mai, ovvero provare le vostre ricette inserendole tra le mie, tra quelle lette nelle riviste e nei libri che cari vengono conservati nella cucina di marzapane, tra quelle che mi frullano in mente e non ho mai sperimentato, tra quelle tramandatemi dalla conoscenza familiare di certi ingredienti.
Ho cominciato con il Danubio per un duplice motivo, amo il Buongustaio e tento sempre di farlo felice… Lui è un Napoletano trapiantato a Palermo e di certo non sarà mai per colpa mia che si troverà a perdere il gusto per le pietanze tipiche della sua regione: sperimento per Lui.
Il secondo motivo è da ricondurre alla voglia di sperimentare ricette di "Lievitati" perchè ho scoperto un grande amore per gli impasti e la panificazione così mi ritrovo tra farine di diverse forze e lieviti nuovi a voler tentare impasti ben riusciti per rustici golosi.
Adesso piccole precisazione sulle differenze, minime che ho apportato alla ricetta che più mi ha allettato:
-Ho mescolato farina Manitoba (3/4) a Farina 00 (1/4);
-ho utilizzato il lievito di birra secco al posto del cubetto fresco che ormai non compro quasi più
-ho dovuto aumentare i tempi di lievitazione più del previsto, forse per via della giornata troppo uggiosa che ha rallentato un po’ il processo, ma si sa che la lievitazione è influenzata da molteplici fattori e non bisogna metterle fretta.
Sul ripieno mi sono sbizzarrita e ho farcito il Danubio in tre diversi modi così da avere “palline a sorpresa” da gustare.
Per l'impasto ho utilizzato il Bimby (recentissimo acquisto), ma si può fare tranquillamente anche a mano per chi non ha robot da cucina da utilizzare all’occorrenza.
Ingredienti:
300 g di Farina manitoba
100 g di Farina bianca OO
180 g di Latte
35 g di Olio evo
22 g di Zucchero, il mio è di canna
1 cucchiaino da thé di Sale (circa 10 g)
7 g di Lievito di birra secco
1 Uovo intero
Per la farcitura:
50 g di Prosciutto cotto
100 g di Caciocavallo a dadini
50 g di Salame
1 formina di Robiola
50 g di Mortadella
100 g di Caciotta a dadini
...o quel che più vi piace!
Per la decorazione:
1 Tuorlo per spennellare
Semi di sesamo
Esecuzione:
Nel caso di impasto manuale: procedere a far la fontana con le farine e il sale miscelati e impastare la miscela con tutti gli ingredienti ovvero il latte tiepido in cui avrete sciolto il lievito, l’olio, l’uovo intero e lo zucchero.
Nel caso di impasto con il Bimby: mettere nel boccale, nell’ordine, l'uovo, il latte tiepido, l'olio, il lievito, lo zucchero, la farina e il sale e impastare per 4 minuti velocità spiga.
Lasciare lievitare l'impasto così ottenuto per 2 ore in una terrina coperta da un canovaccio, terminato questo tempo ricavare delle palline dall'impasto, schiacciarle con il palmo della mano e procedere a farcirle. Io ho diviso l'impasto in tre parti da cui ho ricavato le palline e le ho farcite in tre modi diversi: prosciutto cotto a pezzettini e caciocavallo a cubetti; mortadella a pezzettini e stracchino; salame a pezzettini e primosale (o caciotta) a cubetti. Una volta imbottito l’impasto, richiuderlo dando forma alle palline pizzicando l'impasto in modo da sigillare l'apertura. Posizionarle su una teglia foderata con carta da forno, la parte pizzicata verso il basso, vicine ma non attaccate e ad operazione terminata lasciare lievitare la preparazione ancora 1 ora con la teglia coperta dal canovaccio. Trascorso questo ulteriore tempo di lievitazione, le palline dovranno risultare adesso attaccate tra di loro, spennellare la superficie del danubio con il tuorlo d'uovo battuto, cospargere con i semi di sesamo e infornare a forno caldo a 180°C per 25 minuti.
lunedì 18 ottobre 2010
Loison
Girovagando per la via dei blog molto spesso mi è capitato di imbattermi sulla sponsorizzazione di marchi, da parte dei foodblogger, con la dicitura “collaboro con…”.
Mi è sempre sembrata una bella iniziativa, trovare un marchio leader nel settore enogastronomico e tentare una collaborazione, un do ut des in cui la parte da ricevere potesse essere messa a disposizione di iniziative quali i Contest a premi.
Così sono in quella fase in cui vorrei avere per donare, trovare collaborazioni che mi permettano di poter offrire qualcosa ai miei lettori come ad esempio proprio dei contest a premi… ci sto lavorando e al momento sono lieta di dirvi che la Loison, pasticceri dal 1938 che hanno come principale prerogativa la lavorazione artigianale del loro prodotti, ha accolto la mia richiesta e gentilmente mi ha omaggiato un pacco ricco di delizie da gustare. Nella speranza che questa collaborazione porti delizie anche nelle vostre case, al momento posso solo ringraziare la Loison Pasticceri per il graditissimo cadeau.
Mi è sempre sembrata una bella iniziativa, trovare un marchio leader nel settore enogastronomico e tentare una collaborazione, un do ut des in cui la parte da ricevere potesse essere messa a disposizione di iniziative quali i Contest a premi.
Così sono in quella fase in cui vorrei avere per donare, trovare collaborazioni che mi permettano di poter offrire qualcosa ai miei lettori come ad esempio proprio dei contest a premi… ci sto lavorando e al momento sono lieta di dirvi che la Loison, pasticceri dal 1938 che hanno come principale prerogativa la lavorazione artigianale del loro prodotti, ha accolto la mia richiesta e gentilmente mi ha omaggiato un pacco ricco di delizie da gustare. Nella speranza che questa collaborazione porti delizie anche nelle vostre case, al momento posso solo ringraziare la Loison Pasticceri per il graditissimo cadeau.
giovedì 14 ottobre 2010
Peperoni ripieni di riso
Un primo piatto molto gradevole che può essere preparato prima e poi servito tiepido al momento in cui i commensali si apprestano ad onorare la tavola imbandita, dunque adattissimo per le serate in compagnia. Questi peperoni ripieni al risotto sono come piccoli scrigni contenenti un tesoro… un segreto che può essere sempre diverso, si può infatti variare il risotto, ovvero il riempimento, così da offrire peperoni “scrigno” ognuno con un diverso sapore in regalo.
Il risotto che ho preparato io è con macinato di manzo, aromatizzato alla noce moscata, passoline e pinoli.
Ingredienti:
4 Peperoni verdi
320 g di Riso carnaroli
200 g di carne di Manzo macinata
1 cucchiaio di passoline e pinoli
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
1 cipollotto scalogno
1 bicchiere di Vino rosso
1 L di brodo vegetale
Noce moscata e Pepe grattati freschi
Sale e Olio evo q.b.
Noce di burro, per mantecare
Esecuzione:
Preparare il risotto come segue: pulire e sminuzzare il cipollotto scalogno dentro un tegame, aggiungere un generoso filo d’olio e soffriggere fino a lieve doratura. Incorporare al soffritto la carne macinata, salare, pepare e cospargere con abbondante noce moscata, aggiungere passoline e pinoli, quindi soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere il riso e lasciarlo tostare mescolandolo bene alla carne, quindi sfumare con il vino rosso e procedere alla cottura del risotto con l’aggiunta graduale del brodo vegetale. A cottura quasi ultimata, aggiustare di sale, se dovesse essere necessario, e terminare con il formaggio grattugiato (se si gradisce, mantecare con una noce di burro).
Preriscaldare il forno a 180°C.
Pulire i peperoni e tagliare il cappello, tenendolo da parte, incidendoli con un coltellino affilato nella parte superiore, privarli dei semi. Riempire i peperoni con il risotto, chiudere l’apertura riposizionando il cappello e disporli in una teglia oleata (o su un foglio di carta da forno disposto sulla placca). Cuocere in forno caldo per 35/40 minuti.
Il risotto che ho preparato io è con macinato di manzo, aromatizzato alla noce moscata, passoline e pinoli.
Ingredienti:
4 Peperoni verdi
320 g di Riso carnaroli
200 g di carne di Manzo macinata
1 cucchiaio di passoline e pinoli
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
1 cipollotto scalogno
1 bicchiere di Vino rosso
1 L di brodo vegetale
Noce moscata e Pepe grattati freschi
Sale e Olio evo q.b.
Noce di burro, per mantecare
Esecuzione:
Preparare il risotto come segue: pulire e sminuzzare il cipollotto scalogno dentro un tegame, aggiungere un generoso filo d’olio e soffriggere fino a lieve doratura. Incorporare al soffritto la carne macinata, salare, pepare e cospargere con abbondante noce moscata, aggiungere passoline e pinoli, quindi soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere il riso e lasciarlo tostare mescolandolo bene alla carne, quindi sfumare con il vino rosso e procedere alla cottura del risotto con l’aggiunta graduale del brodo vegetale. A cottura quasi ultimata, aggiustare di sale, se dovesse essere necessario, e terminare con il formaggio grattugiato (se si gradisce, mantecare con una noce di burro).
Preriscaldare il forno a 180°C.
Pulire i peperoni e tagliare il cappello, tenendolo da parte, incidendoli con un coltellino affilato nella parte superiore, privarli dei semi. Riempire i peperoni con il risotto, chiudere l’apertura riposizionando il cappello e disporli in una teglia oleata (o su un foglio di carta da forno disposto sulla placca). Cuocere in forno caldo per 35/40 minuti.
martedì 12 ottobre 2010
Pizzarola al parmigiano
Anche in questo caso il buongustaio ha fatto il suo per regalare un nome buffo ed originale alla preparazione; ho fatto appena in tempo a tirare fuori la teglia dal forno e lui esclama “che bella pizzarola!”, ed io “pizzarola?”, Lui “pizzarola sì, perché a te cosa sembra?”… così fu battezzata.
Intorno ai fornelli, nella casetta di marzapane, siamo in due: una cucina, l’altro mangia… una assembla ingredienti tentando di trovare nuovi gusti, l’altro inventa nomi per definire il tutto in una armonia quasi perfetta di “cuoca e buongustaio” che danzano tra i profumi inebrianti del dolce tepore domestico.
È questa l’immagine che oggi voglio regalarvi assieme alla ricetta di una Pizzarola che può essere benissimo mangiata da sola, ma che non si sottrae a far da contorno (più saporito del semplice pane) a verdure grigliate, carni alla brace, salse piccanti o fantasiose insalate.
Ingredienti:
300 g di Farina bianca OO
7 cucchiai di Parmigiano grattugiato
7 cucchiai di Pecorino romano grattugiato
150 g di Parmigiano a tocchetti
4 Uova
50 ml di Latte
150 ml di Acqua tiepida
3 cucchiai di Olio evo
1 bustina di Lievito di birra disidratato (tipo "mastrofornaio")
2 cucchiaini di zucchero di canna
20 g di Burro
Sale e Pepe
Esecuzione:
Impastare 50 g di Farina con il latte e il lievito sciolto nell'acqua tiepida, mescolare bene fino all'ottenimento di un impasto liscio, coprire con un canovaccio e lasciar lievitare per circa 3 ore o fino a quando sarà raddoppiato in volume.
Unire questa pasta lievitata alla farina rimanente e aggiungere 3 uova, un pizzico di sale e di pepe (io ho usato del pepe verde appena macinato), l'olio, il pecorino romano e il parmigiano grattugiati. Lavorare il tutto con le mani fino ad ottenere una pasta omogenea e liscia. Imburrare una teglia dai bordi alti e da circa 24 cm di diametro e stendervi la pasta, formare delle fossette con il dito e infilatevi dentro i tocchetti di parmigiano (devono essere tagliati a bastoncini). Coprire la teglia con il canovaccio e lasciar lievitare ancora 40 minuti. Sbattere l'uovo rimasto e spennellarlo sulla superficie della pizzarola, quindi cuocere in forno preriscaldato a 160°C per circa 30 minuti. La superficie, a cottura ultimata, dovrà presentarsi dorata.
Intorno ai fornelli, nella casetta di marzapane, siamo in due: una cucina, l’altro mangia… una assembla ingredienti tentando di trovare nuovi gusti, l’altro inventa nomi per definire il tutto in una armonia quasi perfetta di “cuoca e buongustaio” che danzano tra i profumi inebrianti del dolce tepore domestico.
È questa l’immagine che oggi voglio regalarvi assieme alla ricetta di una Pizzarola che può essere benissimo mangiata da sola, ma che non si sottrae a far da contorno (più saporito del semplice pane) a verdure grigliate, carni alla brace, salse piccanti o fantasiose insalate.
Ingredienti:
300 g di Farina bianca OO
7 cucchiai di Parmigiano grattugiato
7 cucchiai di Pecorino romano grattugiato
150 g di Parmigiano a tocchetti
4 Uova
50 ml di Latte
150 ml di Acqua tiepida
3 cucchiai di Olio evo
1 bustina di Lievito di birra disidratato (tipo "mastrofornaio")
2 cucchiaini di zucchero di canna
20 g di Burro
Sale e Pepe
Esecuzione:
Impastare 50 g di Farina con il latte e il lievito sciolto nell'acqua tiepida, mescolare bene fino all'ottenimento di un impasto liscio, coprire con un canovaccio e lasciar lievitare per circa 3 ore o fino a quando sarà raddoppiato in volume.
Unire questa pasta lievitata alla farina rimanente e aggiungere 3 uova, un pizzico di sale e di pepe (io ho usato del pepe verde appena macinato), l'olio, il pecorino romano e il parmigiano grattugiati. Lavorare il tutto con le mani fino ad ottenere una pasta omogenea e liscia. Imburrare una teglia dai bordi alti e da circa 24 cm di diametro e stendervi la pasta, formare delle fossette con il dito e infilatevi dentro i tocchetti di parmigiano (devono essere tagliati a bastoncini). Coprire la teglia con il canovaccio e lasciar lievitare ancora 40 minuti. Sbattere l'uovo rimasto e spennellarlo sulla superficie della pizzarola, quindi cuocere in forno preriscaldato a 160°C per circa 30 minuti. La superficie, a cottura ultimata, dovrà presentarsi dorata.
mercoledì 6 ottobre 2010
Frittata al forno con gli “sparacelli” (Broccoletti)
Evidentemente sotto il cavolo non nascono solo bimbi... ho partorito una bella idea, buona più che altro, nella serata di ieri e con la necessita di smaltire i miei magici “sparacelli” da agricoltura biologica. A Palermo quando ci riferiamo ai broccoli intendiamo dire il cavolfiore e quando parliamo di cavoli molto spesso son dolori… ma abbandonato il gioco di parole devo ammettere che solo di recente ho iniziato a definire con il loro corretto nome quelli che per me sono sempre stati “sparacelli” e che decisamente adoro.
Mi ritengo una purista, una che difficilmente rinuncia ai vecchi sapori anche se non nega accesso ai nuovi, per cui questa frittata per me è una doppia novità: la sua cottura in forno (e per tale motivo il Buongustaio l’ha ribattezzata “fornata” più che frittata) e l’utilizzo dei broccoletti in modo per me inusuale. Il risultato mi ha convinta e la trovata della cremina per accompagnarne i bocconi è stata vincente, vi consiglio vivamente di provare.
Ingredienti: 1 Kg di Broccoletti
4 uova
1/2 Cipolla rossa
Scaglie di parmigiano (circa 30 gr)
30 gr Caciocavallo grattugiato
1 cucchiaio di passoline e pinoli
Sale, pepe, fiori di Zafferano e Olio evo q.b.
Esecuzione:
Pulire e lavare i broccoletti: si usano le cime e le foglie più tenere ed anche, se non si presenta troppo legnoso, il gambo decorticato. Portare ad ebollizione dell’acqua, salare e lessare il tutto per non oltre 8 minuti. Scolare i broccoletti mettendo da parte un mestolo di acqua di cottura quindi soffriggere la cipolla in un tegame e trasferire nello stesso i broccoletti, con foglie e gambi, alcuni fiori di zafferano, il mestolo di acqua di cottura e un cucchiaio di passoline e pinoli, coprire il tegame e lasciare stufare, dopo aver regolato di sale e pepe, per 5 minuti.
Sbattere energicamente, con l’ausilio di una frusta, le uova e condirle con un pizzico di sale, pepe a piacere, il caciocavallo grattugiato e le scaglie di parmigiano.
Preriscaldare il forno a 160°C e preparare la teglia coprendola con un foglio di carta da forno bagnato e ben strizzato.
Versare nella teglia, sulla carta da forno, un filo d’olio evo e tutte le cime dei broccoletti disponendole in modo ordinato tanto da coprirne la superficie. Per ultimo versare sulla verdura il battuto di uova. Cuocere per 15-20 minuti, intanto frullare le foglie e i gambi residui, con il loro brodo di cottura, quindi usare la crema così ottenuta per accompagnare la frittata.
Ottima servita fredda.
venerdì 1 ottobre 2010
Le vie del gusto: Palermo – Trattoria L’ancora a Sferracavallo
… e ricetta delle Penne al baffo
Con questo post di oggi desidero inaugurare una nuova sezione del mio blog intitolala “le vie del gusto”.
Il mio resoconto si chiude qui, ma non prima di avervi lasciato la ricetta delle Penne al baffo come si cucinano all’Ancora.
PENNE AL BAFFOingredienti per 4 persone
500 gr di pennette, 2 spicchi di aglio, 200 gr di calamari, 200 gr di polipetti, 200 gr di gamberi, 100 gr finocchietto di montagna, 1,5 di panna, 150 gr pomodoro pelato, 1/2 bicchiere di vino bianco, pasta d'acciuga, olio d'oliva, prezzemolo, un pizzico di peperoncino, sale, q.b.
ESECUZIONE:
Tritare l'aglio e soffriggerlo in un'ampia casseruola con l'olio d'oliva, aggiungere i polipetti e i calamari tagliuzzati; a leggera coloritura versare il vino bianco e fare evaporare. Unire il pomodoro a filetti, un pizzico di peperoncino, regolare di sale e cuocere per 15 minuti circa. A parte lessare il finocchietto e, dopo averlo scolato, tritarlo finemente. In una padella sciogliere un po di pasta d'acciuga con un goccio d'olio, aggiungere il finocchietto e farlo saltare. Lessare le pennette e scolare a metà cottura. Travasare il condimento preparato dalla casseruola in una larga padella, unire la panna ed amalgamare; aggiungere le pennette, il finocchietto, un trito di prezzemolo, e servire.
Con questo post di oggi desidero inaugurare una nuova sezione del mio blog intitolala “le vie del gusto”.
Già nei giorni passati mi sono dedicata alla creazione di pagine da affiancare alla “Home page” dove raccogliere e tenere sempre in primo piano delle schede di approfondimento sulle diverse tematiche correlate al cibo. Nascono così “about” per una breve presentazione di me e del mio blog, “già mangiato” per l’elenco suddiviso in categorie di tutte le ricette pubblicate, “cucina in vetrina” per catalogare la mia piccola raccolta fotografica e “le vie del gusto” ovvero la pagina dove raccoglierò le esperienze culinarie legate a luoghi e città, ristoranti, bar, chioschi, mercati e tutti quei punti in cui il cibo diventa momento di aggregazione e racconto di cultura e tradizione locale.
Circa sei anni fa, nel tentativo di far provare al Buongustaio una cucina di mare buona e a prezzi contenuti, ci recammo per la prima volta insieme a Sferracavallo, una delle più belle borgate marinare della città di Palermo e qui l’appetito ci indirizzò verso la Trattoria L’ancora.
Si tratta di una piccola trattoria dall’aspetto molto casereccio, non troverete cristalleria importante e porcellane, l’unico benvenuto per accogliervi e invitarvi al desinare è il profumino che arriva dalla cucina e così con un menù fisso a soli 27 euro vi ritroverete sul tavolo ben nove antipasti, tre primi, una grigliata di pesce e per finire un sorbetto al limone tutto accompagnato da acqua e vino.
Altro vantaggio di questa piccola trattoria è il luogo in cui è sita che, come vi dicevo, vale la pena di essere visitato perché trattandosi di una borgata marinara, Sferracavallo offre una bella passeggiata sul mare e il riverbero della luna che si specchia sulle acque nere della notte diventa davvero suggestivo e romantico.
Frittura di calamari - Insalata di mare - Cozze scoppiate – Ostriche – Fritturina con Arancinette di pesce
Circa sei anni fa, nel tentativo di far provare al Buongustaio una cucina di mare buona e a prezzi contenuti, ci recammo per la prima volta insieme a Sferracavallo, una delle più belle borgate marinare della città di Palermo e qui l’appetito ci indirizzò verso la Trattoria L’ancora.
Si tratta di una piccola trattoria dall’aspetto molto casereccio, non troverete cristalleria importante e porcellane, l’unico benvenuto per accogliervi e invitarvi al desinare è il profumino che arriva dalla cucina e così con un menù fisso a soli 27 euro vi ritroverete sul tavolo ben nove antipasti, tre primi, una grigliata di pesce e per finire un sorbetto al limone tutto accompagnato da acqua e vino.
Altro vantaggio di questa piccola trattoria è il luogo in cui è sita che, come vi dicevo, vale la pena di essere visitato perché trattandosi di una borgata marinara, Sferracavallo offre una bella passeggiata sul mare e il riverbero della luna che si specchia sulle acque nere della notte diventa davvero suggestivo e romantico.
Particolare attenzione vorrei dedicare alle polpettine di sarde, una specialità tipica del palermitano. Hanno un gusto deciso, di mare, che non offende il palato bensì lo cattura con grinta rievocando alla mente gusti un po’ antichi. Adoro questo piatto, forse perché lo collego alla mia nonnina, perciò prossimamente vi lascerò la ricetta di come in casa mia si preparano.
Una seratina romantica in genere fa pensare a lustrini e sale eleganti, per la cuoca e il buongustaio invece il 25 settembre appena passato (ricorrenza del nostro primo anniversario di nozze) detta serata romantica si è svolta proprio alla trattoria di cui vi ho parlato con la voglia di ricordare tutti i bei momenti trascorsi insieme e progettare quelli futuri.
Il mio resoconto si chiude qui, ma non prima di avervi lasciato la ricetta delle Penne al baffo come si cucinano all’Ancora.
PENNE AL BAFFOingredienti per 4 persone
500 gr di pennette, 2 spicchi di aglio, 200 gr di calamari, 200 gr di polipetti, 200 gr di gamberi, 100 gr finocchietto di montagna, 1,5 di panna, 150 gr pomodoro pelato, 1/2 bicchiere di vino bianco, pasta d'acciuga, olio d'oliva, prezzemolo, un pizzico di peperoncino, sale, q.b.
ESECUZIONE:
Tritare l'aglio e soffriggerlo in un'ampia casseruola con l'olio d'oliva, aggiungere i polipetti e i calamari tagliuzzati; a leggera coloritura versare il vino bianco e fare evaporare. Unire il pomodoro a filetti, un pizzico di peperoncino, regolare di sale e cuocere per 15 minuti circa. A parte lessare il finocchietto e, dopo averlo scolato, tritarlo finemente. In una padella sciogliere un po di pasta d'acciuga con un goccio d'olio, aggiungere il finocchietto e farlo saltare. Lessare le pennette e scolare a metà cottura. Travasare il condimento preparato dalla casseruola in una larga padella, unire la panna ed amalgamare; aggiungere le pennette, il finocchietto, un trito di prezzemolo, e servire.
Buon appetito!
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