La Santuzza sfila per le vie di Palermo
Al festino di quest’anno sono state stimate circa 300mila presenze, una quantità di persone impressionante, ed in effetti, noi che c’eravamo, abbiamo vissuto la lunga marcia del carro della Santuzza come fossimo sardine in un mare ed in preda alla corrente. Un mare di gente in movimento e le vie del centro bloccate dal traffico, non d’auto però, parlo di traffico pedonale.
Un continuo brillare di flash, un vocio festante e incessante, la storia di Rosalia narrata sulle mura della Cattedrale e dai ballerini, le comparse e i figuranti sui diversi carri a rappresentare le scene di una vita che è divenuta narrazione leggendaria. Il festino 2014 è stato belo e sobrio, elegante e composto, pur nell’esagerazione della folla di partecipanti, in più è stato realizzato “in economia” grazie (forse!) alle parole di forte ispirazione di Papa Francesco: “una chiesa povera per i poveri”.
Come ormai saprete, almeno chi mi segue da un po’, per me e il
buongustaio è divenuta tradizione quella di goder del
festino ogni 14 luglio e da quando siamo sposati (ovvero dal 2010 in poi) non ne abbiamo perso uno, tant’è che ho già mostrato l’evolversi della festa che dal
2010, festino dai carri siciliani tradizionali, passa ad un
2012, per un festino dedicato alla Palermo multietnica, ed al successivo
2013, in un festino dedicato al futuro, ovvero ai più piccoli.
Il festino 2014 è stato dedicato alle donne, al femminile sia la rappresentazione sul carro, quasi tutti i ballerini e i figuranti erano donne, sia il gruppo che ha trainato il carro dalla Cattedrale e lungo il Cassero fino al mare; scelta fatta sia per rimarcare il ruolo della donna nella società, a tutti i livelli, che il loro impegno e la presenza in vari settori produttivi, motore di quella grande macchina che muove l’economia.