Nella borsa della spesa:
1 kg di Sarde250 g circa di Pangrattato
2 cucchiaio di passolene e pinoli
1 cucchiaio abbondante di Caciocavallo grattugiato
Olio evo, Sale e Pepe q.b.
Per la cottura in forno:
Foglie di alloro
1 Cipolla ripartita in foglie
Olio evo q.b.
Pangrattato q.b.
Vi racconto il “come fare”:
Eviscerate e diliscate le sarde, privandole della testa ma non della coda, quindi lavatele per bene e apritele a libro (vedi foto tutorial), mettetele a scolare e attendete che si asciughino.In una capiente padella, con fondo antiaderente, mettete un filo d’olio evo e il pangrattato, portate sul fuoco e fate tostare la “mollica” fino a leggera doratura. Trasferite il pangrattato tostato in una ciotola e aggiungete passoline e pinoli, il caciocavallo grattugiato, se gradite del prezzemolo tritato (ingrediente facoltativo), aggiustate di sale e pepe e aggiungete in ultimo un generoso cucchiaio d’olio evo (extra vergine d’oliva). Mescolate bene il ripieno, in modo da far amalgamare tutti gli ingredienti.
Distendete le vostre sarde, già ben pulite e aperte a libro, sul piano di lavoro e posizionate su ogni sarda un po’ del condimento, due-tre cucchiaini, quindi arrotolate ogni sarda in modo da chiudere all’interno di esse il ripieno e formare degli involtini.
Posizionate le sarde farcite in una teglia e separate ogni pesce dal seguente con foglie d’alloro e pezzettini di cipolla. In ultimo, cospargete l’itera teglia con un velo di pangrattato e irrorate con un filo d’olio.
Cuocete in forno già caldo alla temperatura di 200°C per circa mezz’ora.
Un pizzico di Tì:
Ah quanto adoro le sarde a beccafico!?Devo essere sincera, mi madre cucina bene, eredità di famiglia dato che anche la nonna materna riusciva a coccolare i nostri palati, ma allo stesso tempo devo ammettere che non ama particolarmente dilungarsi tra i fornelli; ciò vuol dire che evita, se può, di imbattersi in preparazioni lunghe o complicate. Evita, se può. Questo non impedisce ne a me, ne al buongustaio, ne a mio padre, di avanzare richieste. E mentre il mio buongustaio richiede sempre la sua pasta "siciliana" preferita, io ci tento - e talvolta con successo – ad avere le mie adorate sarde a beccafico.
La preparazione che vi mostro è frutto di una richiesta accontentata. Mamma ha pulito le sarde (operazione dalla quale io ancora mi defilo) e poi è stato tutto un tripudio di colori, di sapori, di profumi, ad inondare la nostra tavola domenicale. Grazie mamma, quando me le rifai le sarduzze a beccafico?
Che buoni devono essere!
RispondiEliminaadoro le sarde a beccafico!!!!!
RispondiEliminaMa che bella ricetta!!!...mi ispira un sacco!!! ^_^ deliziose!!!
RispondiEliminaOddio, le sarde a beccafico!!! Potrei uccidere per averne una! Le avevamo anche nel nostro menù di matrimonio!
RispondiEliminaPer fortuna, abitando in Sicilia, mi basta uscire...
Proverò la tua ricetta!
Baci
Elli
buone, buone, buone, buone....
RispondiEliminaIo le sarde le cucino poco, proverò la tua ricetta! Anch'io non amo particolarmente pulire sarde e acciughe e così finisce che mia mamma le pulisce e io le cucino!
RispondiEliminabaci
Vale
Complimenti, che aspetto delizioso hanno queste sardine, sono squisitissime, mi piacciono molto! Ciao
RispondiEliminaTroppo belle...troppo buone...e troppo brava la mamma!
RispondiEliminaNeanche io metto mano alle sarde..ne prima, ne durante..ma dopo si. Infatti è la mamma che fa il tutto, io mi dedico all'assaggio..Ciao Tì. ^_^
RispondiEliminasono buonissime, bellissima e irresistibile la presentazione. Buona giornata Daniela.
RispondiEliminaMIZZICA CHE BONTA' TIZIANA!!
RispondiEliminaHanno un aspetto stupendo.. chissà che buone!!!
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