La caponata di melanzane è forse il primo gusto d’una terra di Sicilia che risiede nella memoria storica del palato di colui che percorre i miei sentieri, l’altra metà d’un cielo uguale in ogni dove.
Da poco sbarcato in quella che sarebbe divenuta la sua città, da poco innamorato d’un viso e in ricordo di una voce in cicero querule dialogare e voglia di spiegare che si può apprezzare di tal loco la cucina che di partenopeo ha poco ardire, ma di sole e mare un gran sentire, provò pietanza ed assentì nell’apprezzare.
Da quella prima volta sono passati quasi otto anni ed ancor oggi, quando tra i fornelli mi affaccendo a far conserve, lui esclama pressappoco in tal maniera: “mammamia, c’è un profumo da svenire”.
Quando provò la caponata di melanzane fu passione, scoperta, conoscenza di un tripudio di sapori mescolati a sole e caldo mare, brezza che matura ortaggio e fiore, intrisi in quella voglia d’estate, in speranza di conservare per l’inverno a divenire.
Ingredienti:
2 kg di Melanzane nere
½ Sedano
200 gr. di Olive bianche snocciolate
50 gr. di Capperi dissalati
1 Cipolla rossa
½ bicchiere di Aceto balsamico
1 cucchiaio colmo di Zucchero
Sale e pepe macinato fresco, q.b.
Olio evo, q.b.
1 L di Olio per friggere (se, come nel mio caso, usate la friggitrice)
1 L di sugo di Pomodoro, meglio se preparato fresco al momento
Procedimento:
Lavare le melanzane, privarle della parte superiore, il cappello, e di parte della buccia: va benissimo allontanare anche solo la striscia centrale e tenere il resto. Ridurre a quadretti di 1-2 cm per lato tutte le melanzane a disposizione e metterle a riposo in salamoia: basterà riempire una bacinella con acqua e sale grosso e immergere dentro i quadretti di melanzana per almeno mezz’ora, questa operazione garantisce all’ortaggio di friggere senza poi risultare imbevuto d’olio.
Mettere a scaldare dell’olio da frittura in una padella, io ho utilizzato la friggitrice per praticità ed ho fritto le melanzane con olio extravergine d’oliva. Scolare i pezzetti di melanzana dalla salamoia e procedere alla frittura. Le melanzane vanno messe da parte in una ciotola foderata con carta assorbente.
Terminata questa operazione, che può essere condotta nello stesso tempo in cui si prepara del sugo fresco di pomodori maturi, bisogna lavare e affettare il sedano. Si usano sia i gambi che le foglie, il sedano va ridotto a pezzetti più o meno grandi a seconda del gusto, ma di certo più ridotti dei quadretti di melanzana, procedere a denocciolare e sminuzzare le olive bianche ed a dissalare i capperi.
In un tegame scaldare dell’acqua fino a bollore e poi versarvi dentro il sedano, le olive e i capperi e lasciare bollire per circa 5 minuti, quindi spegnere il fuoco e scolare per bene.
In una larga padella antiaderente scaldare 3-4 cucchiai di olio evo e soffriggervi dentro la cipolla rossa che avremo precedentemente ridotto a pezzettini. Quando la cipolla risulterà appassita, versare in padella il miscuglio di olive, capperi e sedano, salare e pepare e lasciare soffriggere per un paio di minuti.
Versare il cucchiaio abbondante di zucchero nel mezzo bicchiere di aceto (l’aceto può essere sia balsamico che di vino bianco), mescolare e versare il tutto nella padella con il soffritto, così avremo ottenuto una salsetta agrodolce.
Versare in padella la salsa di pomodoro e per ultimo le melanzane fritte, girare e amalgamare tutti gli ingredienti e procedere alla divisione della caponata, ancora bollente perché non avremo spento il fuoco fino all’ultimo, nei vasetti da conserve. È ottima servita fredda, ancor più buona se gustata dopo averla lasciata riposare alcune ore.
Da poco sbarcato in quella che sarebbe divenuta la sua città, da poco innamorato d’un viso e in ricordo di una voce in cicero querule dialogare e voglia di spiegare che si può apprezzare di tal loco la cucina che di partenopeo ha poco ardire, ma di sole e mare un gran sentire, provò pietanza ed assentì nell’apprezzare.
Da quella prima volta sono passati quasi otto anni ed ancor oggi, quando tra i fornelli mi affaccendo a far conserve, lui esclama pressappoco in tal maniera: “mammamia, c’è un profumo da svenire”.
Quando provò la caponata di melanzane fu passione, scoperta, conoscenza di un tripudio di sapori mescolati a sole e caldo mare, brezza che matura ortaggio e fiore, intrisi in quella voglia d’estate, in speranza di conservare per l’inverno a divenire.
Ingredienti:
2 kg di Melanzane nere
½ Sedano
200 gr. di Olive bianche snocciolate
50 gr. di Capperi dissalati
1 Cipolla rossa
½ bicchiere di Aceto balsamico
1 cucchiaio colmo di Zucchero
Sale e pepe macinato fresco, q.b.
Olio evo, q.b.
1 L di Olio per friggere (se, come nel mio caso, usate la friggitrice)
1 L di sugo di Pomodoro, meglio se preparato fresco al momento
Procedimento:
Lavare le melanzane, privarle della parte superiore, il cappello, e di parte della buccia: va benissimo allontanare anche solo la striscia centrale e tenere il resto. Ridurre a quadretti di 1-2 cm per lato tutte le melanzane a disposizione e metterle a riposo in salamoia: basterà riempire una bacinella con acqua e sale grosso e immergere dentro i quadretti di melanzana per almeno mezz’ora, questa operazione garantisce all’ortaggio di friggere senza poi risultare imbevuto d’olio.
Mettere a scaldare dell’olio da frittura in una padella, io ho utilizzato la friggitrice per praticità ed ho fritto le melanzane con olio extravergine d’oliva. Scolare i pezzetti di melanzana dalla salamoia e procedere alla frittura. Le melanzane vanno messe da parte in una ciotola foderata con carta assorbente.
Terminata questa operazione, che può essere condotta nello stesso tempo in cui si prepara del sugo fresco di pomodori maturi, bisogna lavare e affettare il sedano. Si usano sia i gambi che le foglie, il sedano va ridotto a pezzetti più o meno grandi a seconda del gusto, ma di certo più ridotti dei quadretti di melanzana, procedere a denocciolare e sminuzzare le olive bianche ed a dissalare i capperi.
In un tegame scaldare dell’acqua fino a bollore e poi versarvi dentro il sedano, le olive e i capperi e lasciare bollire per circa 5 minuti, quindi spegnere il fuoco e scolare per bene.
In una larga padella antiaderente scaldare 3-4 cucchiai di olio evo e soffriggervi dentro la cipolla rossa che avremo precedentemente ridotto a pezzettini. Quando la cipolla risulterà appassita, versare in padella il miscuglio di olive, capperi e sedano, salare e pepare e lasciare soffriggere per un paio di minuti.
Versare il cucchiaio abbondante di zucchero nel mezzo bicchiere di aceto (l’aceto può essere sia balsamico che di vino bianco), mescolare e versare il tutto nella padella con il soffritto, così avremo ottenuto una salsetta agrodolce.
Versare in padella la salsa di pomodoro e per ultimo le melanzane fritte, girare e amalgamare tutti gli ingredienti e procedere alla divisione della caponata, ancora bollente perché non avremo spento il fuoco fino all’ultimo, nei vasetti da conserve. È ottima servita fredda, ancor più buona se gustata dopo averla lasciata riposare alcune ore.
Ciaooooo, beh, allora la telepatia c'è e non si può nascondere...sono andata da poco a comperare il sedano per fare la caponata (che adoro), ieri il mio lui è andato dallo "zio" a raccogliere le melanzane ed oggi mi metto all'opera, allora dai, scambio di ricette, tu zuppa io caponata, un caro saluto, ti seguo così non ti perdo dio vista. ;-)
RispondiEliminaio l'adoro quanto te ma in barattolo non l'ho mai conservata ..forse perche' finisce prima??bella idea pero'!!!brava e buona giornata
RispondiEliminabello questo post! abbiamo sentito i profumi del sud:D
RispondiEliminagrazie per aver condiviso la dritta sulla salamoia pre-frittura, hai salvato le nostre prossime melanzane fritte dall'unto!
è vero sembra di sentirne il profumo! bacioni
RispondiEliminaSi, il profumo si spande ogni dove... misteri della rete!
RispondiElimina;)
Volevo chiederti: cone hai sterilizzato i barattoli? Perchè è un'ottima idea questa di conservarla per il lungo inverno....
Uh che bontà la caponata!!!! La adoro, e con mia grande gioia il mio cucciolotto di quindici mesi ha mostrato di apprezzarla moltissimo, quando qualche settimana fa siamo stati a cena in un ristorante siciliano ^_^ .. sapessi che scorpacciata che se n'è fatto!!
RispondiEliminaQuesta me la tengo da parte, dato che ho scoperto che l'amore per la cucina siciliana è ereditaria..
Carissima Tiziana, tu capiti proprio a fagiuolo come si suol dire.
RispondiEliminaE ora capisco la tua passione per le pecorelle, e anche per quelle di marzapane, per una siciliana non potrebbe essere altrimenti....
In quanto alla caponata tra un pò la devo preparare per un pò di persone e deve venire benissimo...quindi prendo la tua ricetta che sarà stupenda e la provo. Se hai suggerimenti sono bene accetti.
Ti ringrazio per essere passata da me. E' stato un piacere conoscerti, poi io ho un debole per la Sicilia!, soprattutto la tua zona!
Un bacione e a presto
Adoro la caponata, ed è una di quelle ricette che sembra facile ed invece non lo è. Una bellissima versione che terrò presente.
RispondiEliminaPiacere di averti incontrato è complimenti per il bellissimo blog.
Baci Alessandra
ma se io porto la mafalda un piatto per me c'è? buona la caponata, buona buona buona.
RispondiEliminaSto aspettando le ferie per farne scorta ;)
Buon giorno a tutti e buon 4 di agosto… io ancora in attesa delle tanto agognate vacanzine!
RispondiElimina@accantoalcamino: ottimo utilizzare verdurine fresche di giornata, anche io ci tengo molto e scelgo bio. Sicuramente con le melanzane che arrivano direttamente dall’orto vedrai che la tua caponata sarà più profumata! Bello questo scambio a suon di ortofrutta ^_^ e poi la telepatia in cucina mi sa tanto di alchimia, magia!
@Scarlett: decisamente finisce prima ^_^ infatti io ho fatto due chili di melanzane e ne ho imbarattolato una parte mentre il resto… gnammi che panza che mi son fatta!
@labandadeibroccoli: grazie a voi per l’avere apprezzato un profumo di Sicilia che invita alla convivialità, alla condivisione in tavola di gusti, ricordi e tradizione.
@Puffin: ho pubblicato ad ora di pranzo proprio per questo ^_^ stuzzicarvi l’appetito!
@mela: direi che le conserve arrivano fino a Natale e non di più… finiscono prima nelle fauci di noi golosi. Ad ogni modo per le conserve mi regolo così:
-Se penso di conservare poco (2-3 mesi): lavo i barattoli in lavastoviglie a 65° così da non contaminarli con la spugnetta dei piatti e li tocco il meno possibile. Metto nei barattoli le conserve (in questo caso la caponata, ma faccio lo stesso con i sughi) bollenti, ovvero mentre ancora sono sotto ebollizione e chiudo immediatamente. Poi capovolgo i barattoli, ovvero li faccio poggiare sul tappo e li copro con una copertina lasciandoli raffreddare piano piano, quando sono freddi (ci vogliono almeno 2 giorni) e li ricapovolgo dal verso giusto mi assicuro di aver creato il sottovuoto: il “clap” tipico che fanno i barattoli aperti pigiati sul tappo non deve esserci.
-Se penso di conservare molto (un inverno intero): oltre a fare come ti ho spiegato, metto i barattoli pieni e chiusi a bollire, per essere certa della perfetta sterilizzazione di questi.
@^_^ BasilicoeMentuccia ^_^: il nostro DNA trasporta non solo le informazioni genetiche canoniche, ma anche il ricordo di vite passate e di un vissuto che ha caratterizzato la nostra storia familiare. Di questo sono convinta, ecco perché prediligiamo avvolte gusti non proprio “nostri”.
@Viola: il suggerimento che posso darti è quello di gustarti questa delizia con scanzonata libertà: un pezzo di pane di farina di rimacino (sai quei bei filoni di pane che fanno nei paesi con il forno a legna? Mmmh!!) un bicchiere di vino rosso (tipo il nostro nero d’avola) per scaldare la serata e a tavola solo persone che non si formalizzano se ti lecchi le dita, la caponata va mangiata così ^__^ grazie per essere passata è un piacere per me il conoscere te.
@Alessandra: grazie sia per essere passata, che per le parole di apprezzamento e complimenti. La caponata non è un piatto semplice perché bisogna andare a sentimento. L’agrodolce più o meno spinto a seconda del gusto, lo stesso il grado di piccante e poi bisogna augurarsi che le melanzane non “pizzichino” il palato!
@Cinzietta: porta porta, che un piatto si aggiunge sempre a tavola ^o^
A tutti voi tanti bacini affettuosi,
Tì
Ciao Tiziana! grazie della visita a La fleur kitchen, ho gradito molto il tuo commento!
RispondiEliminaDavvero interessante il tuo blog, ripasserò presto!
Ciao Meg
Non credo che farò la caponata da conservare, perché non ho mia capito come si sterilizzino i barattoli in casa e il rischio botulino mi spaventa assai... però, riducendo le dosi, vorrei provare la tua ricetta, che mi sembra la migliore tra le tante lette finora. Così esclamerò anch'io: "“mammamia, c’è un profumo da svenire” :-) Ciao, carissima! Un bacione.
RispondiEliminaa dir poco spettacolare........complimenti! postala sul forum nelle ricette siciliane....concedi questo privilegio agli utenti del salotto!
RispondiEliminaCiao Tiziana, ieri ho fatto la caponata!!! Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm che bontà...non ho resistito e l'ho assaggiata calda, oggi ho già alzato il coperchio e "resistito" alla tentazione dell'assaggio...baci.
RispondiEliminala caponata ha sempre un suo perchè! non c'è niente da fare.. questa versione non la conoscevo!!! friggi le melanzane, chissà che buone!!! la mia caponata è totalmente differente nella preparazione ma con gli stessi ingredienti.. ah.. i miei capperi sono quelli di Pantelleria!! ehehe.. mia madre è stata li per 3 anni di fila e ogni volta faceva scorta.. :-) buona giornata..
RispondiEliminaps: per la raccolta del pomodoro.. ti devo chiedere di diventare sostenitrice del blog visto che partecipi. Te lo chiedo perchè è una delle regoline e mi sembra giusto che tutti le seguano!! grazie e scusa per il puntiglio :-)
che buonooooooooooooooooo!!!!
RispondiElimina:P
gniam gniam..
sei davvero bravaa!!!
ciaoo
fede :)
Ho letto tutti i vostri commenti, ho sorriso, vi ho mandato mentalmente bacini... solo, non ho risposto per tempo e di questo vi chiedo perdono. Sono gorni di caldo, di voglia di mare, di vacanze da organizzare e la mia cucina virtuale cede il passo ad altri pensieri.
RispondiEliminaPerò una capatina di qua la faccio sempre per leggere i commenti di chi mi onora di una visita, un bacino a tutti
Tì